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Teo Tini rivive con l’arte,
inaugurata mostra alle Piccole Cisterne (FOTO)

FERMO - Teodoro Tini per anni ha lavorato presso la Biblioteca Civica Romolo Spezioli. Molti i colleghi presenti oggi all'inaugurazione della mostra

di Alessandro Giacopetti e Simone Corazza

Inaugurata oggi pomeriggio alle Piccole Cisterne Romane, in largo Calzecchi Onesti a Fermo una mostra con circa 50 opere del compianto Teodoro Tini, artista e bibliotecario alla “Romolo Spezioli” scomparso un anno fa.

Una esposizione nata dall’idea della moglie Paola Paradisi, curata dal professor Nunzio Giustozzi e organizzata da Claudio “Bibi” Iacopini. Quest’ultimo l’ha definito “un lavoro in sinergia nato un anno fa quando Paola mi disse che Teo aveva il sogno di fare una mostra alle Piccole Cisterne. Oggi il sogno si è realizzato”. Di questo si è dichiarata contenta la moglie Paola Paradisi. Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo, si è rivolto ai tanti colleghi di Teo in biblioteca, presenti all’inaugurazione, ringraziando gli organizzatori e ricordando “quando alla Locanda del Palio vidi una sua esposizione, visto che era un luogo da lui frequentato”.
Nunzio Giustozzi, curatore della mostra, “è la prima volta che curo una mostra in absentia dell’artista. Quel che resta di teo è la sua pittura e ho selezionato insieme ai suoi amici alcune sue opere esposte oggi e inserite nel catalogo curato con la grafica Daniela Santarelli e con Maria Chiara Leonori, direttrice della biblioteca. La mostra ha sezioni tematiche con assonanza e concordanze. Teo aveva appassionato dell’antico per questo le opere sono esposte in un luogo antico. Ci sono nuclei fondativi della sua arte come gli omaggi agli antichi e ai miti classici. Ci sono i ritratti e i paesaggi marchigiani, in cui lui è più caldo e meno sintetico nella pittura. La bellezza della natura diventa bellezza interiore. Accostamenti estranianti di oggetti e dimensioni strizzando l’occhio alla metafisica. Pesche, vasi, pere, uva. Tra i quadri più belli ci sono 6 lettrici monocrome con cui recupera rapporto con modella e le sue pose molto studiate. La reiterazione dell’immagine e dei volti è una sua caratteristica. Poetica dell’essenziale che lo rende classico ed eterno. Lui cercava l’essenza del pensiero con grande grazia ed eleganza proprie del suo animo”.

Maria Chiara Leonori, direttrice della Biblioteca, parla “un anno difficile, ricordando Teo con molte manifestazioni di affetto. Questa mostra lo rimette al centro della pittura, uno degli amori di Teo, insieme a Paola, alla lettura e alla montagna. Molti i colleghi presenti oggi. Nessuno dei quadri è casuale ma legato ai suoi rapporti con gli altri. A me regalò un’opera con i Sibillini”.
Sulla parete d’ingresso delle Piccole Cisterne sono esposte le opere donate agli amici della Biblioteca. A collaborare alla mostra anche il professor Giocondo Rongoni che ha ricordato come “Teo Tini fosse di Pegognaga, nella Bassa Mantovana, ma residente per oltre 20 anni a Fermo. Questa è una mostra curata molto bene da Nunzio Giustozzi che mostra la figura bella e pulita di Teo”.
Dalle nature morte ai paesaggi, quindi, dai ritratti ai cicli monocromi, dalle tele mitologiche ai quadri nei quadri. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 29 aprile dalle 17 alle 20.

 


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