di Loredano Zengarini
Perseguita l’ex compagna, la minaccia, le spacca il telefono cellulare e addirittura arriva a metterle le mani addosso. Ma i carabinieri lo arrestano e lo assicurano alla giustizia. Questa mattina i militari della stazione di Montegranaro hanno posto in arresto, su disposizione della magistratura fermana che ha concordato con le risultanze investigative raccolte proprio dai carabinieri, un uomo residente a Civitanova Marche ma che stava scontando gli arresti domiciliari a Potenza Picena.
“I carabinieri di Montegranaro – confermano dal comando dell’Arma – hanno arrestato per il reato di atti persecutori (stalking) un 42enne, già agli arresti domiciliari per analogo reato, il quale non aveva mai accettato l’idea della fine del rapporto sentimentale con la sua ex coniuge dal 2015. Una sequenza impressionante e crescente di episodi violenti con fare dispotico e intimidatorio che lo stesso ha posto in essere nei confronti della donna, così da procurarle un grave stato di ansia e di paura. Proprio per tali fatti – spiegano i carabinieri – l’uomo era stato già sottoposto agli arresti domiciliari presso il suo domicilio in una cittadina del maceratese (a Potenza Picena ndr). Nonostante la misura restrittiva l’uomo, insofferente a qualsiasi forma coercitiva o di limitazione forzata, con un crescente atteggiamento tracotante attuava nuove forme di persecuzione, costringendola a comunicargli telefonicamente e quotidianamente ogni suo spostamento, convincendola a fidarsi di un suo cambiamento e invitandola presso il suo domicilio per fargli vedere la figlia, ottenuta in comune. Proprio in tale occasione, preso da un raptus di gelosia, le ha distrutto il cellulare attribuendole una relazione sentimentale con altro uomo, picchiandola con schiaffi e calci e minacciandola di rivolgersi agli assistenti sociali affinchè la privassero della figlia. Ma la donna ormai esasperata dei suoi continui comportamenti violenti e persecutori aveva raccontato tutto ai carabinieri della stazione di Montegranaro tanto da indurli, dopo pochi giorni, a chiedere nuovamente al giudice una misura più afflittiva. Cosa questa condivisa dal pubblico ministero e dal gip che nel volgere di poche ore hanno disposto la carcerazione dell’uomo. Così nella giornata di ieri i carabinieri lo hanno ammanettato e trasferito al carcere di Fermo, sperando che l’uomo possa comprendere le conseguenze del suo comportamento. Particolarmente abili e sensibili si sono dimostrati i carabinieri di montegranaro nel seguire e documentare l’evolversi di una vicenda così delicata“.
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