Arte, pittura, visite guidate in centro storico, fine settimana con Fermoattivo

Calcinaro e Iacopini invitano i fermani a riscoprire le bellezze della città: “Turistiamoci a casa nostra”. 28, 29, 30 aprile e 1 maggio Fermoattivo apre luoghi storici poco conosciuti del capoluogo

di Alessandro Giacopetti

Presentazione ufficiale dell’edizione 2018 per Fermoattivo. Svolta sul balcone panoramico del museo diocesano, situato al Girfalco, accanto all’ingresso della cattedrale ha visto la presenza degli organizzatori, del sindaco di Fermo e di Alma Monelli, che a nome della Curia fermana si è detta “felice di collaborare ospitando alcune tappe. Il giardino sede di mostra fotografica e pittura. Siamo già stati coinvolti nelle scorse edizioni”.

Il sindaco Paolo Calcinaro, ha definito Fermoattivo una iniziativa che “stimola per primi noi fermani ad essere turisti a casa nostra per scoprire le bellezze meno conosciute. Un apertura rivolta anche ai cittadini dei comuni limitrofi. E’ il messaggio principale. Essere noi i primi consapevoli della bellezza di Fermo perché senza di questo non ci potrà essere né promozione, né marketing del turismo. Non è scontato avere una città con tutte queste bellezze, quindi dobbiamo valorizzare il patrimonio. Accanto a Fermoattivo ci sono anche la mostra del Quattrocento a San Filippo Neri e la nuova sede dei musei scientifici a palazzo Paccaroni”.

A collaborare con l’ideatore, Claudio “Bibi” Iacopini, come ogni anno è l’associazione il Bianco di Patrizia di Ruscio: “è la quinta edizione che raccoglie numeri artisti e siamo molto soddisfatti delle presenze. Molti gli artisti che hanno partecipato nelle scorse edizioni che in questi giorni hanno mostre allestite fuori dalle Marche e non possono partecipare, ma ci hanno espresso vicinanza. Tanti artisti locali che oggi sono in giro per il mondo, infatti, hanno iniziato ad esporre a Fermoattivo e Intanto”, ha ricordato Patrizia Di Ruscio.

Claudio “Bibi Iacopini ha ricordato che sia lui che Patrizia hanno “la capacità di mettere in rete persone e associazioni che ci aprono le porte. Grazie alla Curia per l’apertura del museo Diocesano. L’idea di base dell’edizione 2018 è che molte persone non l’hanno mai visto all’interno”. Riferendosi al Girfalco, dove si è svolta la conferenza stampa di presentazione Iacopini ricorda il secondo motivo alla base della scelta del percorso di quest’anno. “Penso a quando, anticamente, la città era tutta su questo colle, il colle Sabulo, dove si sono vissuti momenti difficili anche legati alla presenza di alcuni tiranni”.

Il percorso di Fermoattivo 2018 partirà come da tradizione da torre Matteucci, in corso Cefalonia accanto alla sede della Carifermo, che permetterà l’accesso al livello più basso della torre stessa, dove vi saranno figuranti in costume d’epoca. Confermata la riapertura di quella che fu la novità dell’edizione 2017: la fonte storica della sorgente del teatro romano, situata all’interno del complesso degli Artigianelli. Visitabile anche la cavea dell’antico teatro romano, tutto documentato con cartelli e spiegazioni. Accanto al Duomo di Fermo sarà aperto sia il giardino di fronte all’ingresso del museo diocesano che il belvedere al primo piano del museo da cui si gode un notevole panorama sul Fermano dalla costa all’entroterra. Si passa poi in via Mazzini, dove c’è sia una lapide con una iscrizione che racconta chi e quando ha costruito la cosiddetta via Nuova, che in passato era via Mazzini. A pochi metri dall’iscrizione c’è la grande statua di San Savino, che ha due particolari: le mani in legno e il mantello in cartapesta. Scendendo in piazza del Popolo sarà visitabile il loggiato di San Rocco, con la spiegazione del restauro appena compiuto e che sarà presentato ufficialmente il 5 maggio, una apposita iniziativa. Aperto il 1 maggio anche il giardino di palazzo Raccamadoro, in piazza del Popolo. “L’invito è a scoprire la bellezza di oltre 60 pittori e fotografi che allestiranno i vari spazi con loro opere. Fermoattivo è un format oramai maturo e adulto – ha concluso Claudio Iacopini, lanciando uno stimolo – sarebbe il caso che le molte associazioni presenti in città dialogassero con noi per arricchirlo ed ampliarlo organizzando manifestazioni collaterali e fare qualcosa in più. Ad esempio convegni, il coinvolgimento delle scuole e altro”.


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