Le autorità davanti al monumento in ricordo dei caduti di Nassirya
di Giorgio Fedeli
Cordoglio, silenzio, commemorazione. Coronati dalle squillanti voci di tanti bimbi dell’Isc Nardi a cantare l’inno di Mameli. E dinanzi a loro le più alte cariche del territorio, con in testa il prefetto Maria Luisa D’Alessandro, il sindaco Nicola Loira e il questore Luigi De Angelis che, dopo la solennità del momento, si sono lasciati andare ad un affettuoso applauso. Non c’era miglior modo per ricordare, questa mattina, le vittime delle mafie, del terrorismo e della criminalità in genere, sul monumento di piazza Torino. Proprio nello spazio verde del quartiere nord della città alle 11,30 hanno fatto tappa i ciclisti del Sap, sindacato autonomo di polizia, impegnati in un tour in tutta Italia proprio per ricordare le vittime della “mano nera”, di quella criminalità organizzata che ha spezzato, e continua a spezzare, vite innocenti, vite di uomini e donne che hanno dato tutta la loro esistenza per la legalità.
Il prefetto D’Alessandro con il sindaco Loira
E proprio a loro, e a quei bambini che oggi hanno sventolato il tricolore, va il pensiero del prefetto D’Alessandro: “Simili manifestazioni sono una testimonianza toccante del culto della legalità – le parole del prefetto – e della vicinanza nei confronti di coloro che si impegnano, fino al massimo sacrificio pagato con la vita, per difendere la legalità. Viverle con e per i bambini è importante proprio perché in loro possa germogliare quel seme della legalità. E sono sicura che ciò avvenga”. La commemorazione si è aperta con il saluto alle autorità del segretario provinciale Sap, Massimiliano D’Eramo. Dinanzi a lui il prefetto, il sindaco, il questore ma anche il dirigente superiore del commissariato di Fermo, Luciano Soricelli, il capo di gabinetto della prefettura Francesco Martino, i vicequestori Patrizia Carosi e Francesco Costantini, la dirigente della polizia Stradale, Nadia Carletti, il vicecommissario Sandro Serroni, il comandante della polizia municipale Giovanni Paris, il referente Sap del Fermano, Alessandro Patacconi, il prefetto Alessandro Valeri, numerosi funzionari della polizia di Stato, il vicario del vescovo don Pietro Razzi, la dirigente scolastica dell’Isc Nardi, Daniela Medori, i bambini della Nardi e le maestre, e i poliziotti e carabinieri in congedo. “Dal ’93 – ricorda D’Eramo – il Sap organizza una marcia in ricordo dei caduti. Ho avuto la fortuna di conoscere i colleghi morti con il giudice Falcone. A Roma accompagnavamo Falcone dall’aeroporto al ministero di Grazia e Giustizia. A lui non piaceva la sirena ma dentro Roma, per non rimanere imbottigliati, eravamo quasi costretti a inserirla. E una volta arrivati davanti al ministero la sirena si blocca e resta accesa. Falcone mi guardò e scosse la testa. Un ricordo che porterò sempre con me.
Il prefetto D’Alessandro con la dirigente dell’Isc Nardi, Medori
Organizzare questa manifestazione qui, a piazza Torino, sul monumento dei caduti di Nassirya la dice lunga sullo spirito dell’evento – spiega D’Eramo che ricorda anche la ricorrenza della morte, domani, dell’appuntato dei carabinieri Beni – confidiamo molti nei ragazzi, confidiamo molto in loro per il nostro futuro, il futuro di tutti. I giovani si fidino di noi, siamo sempre presenti per il loro bene. A coloro che non ci sono più va questo giusto tributo”. Dopo le parole del segretario D’Eramo il momento religioso con la deposizione della corona d’alloro sul monumento suggellata dalla benedizione di don Pietro, con al suo fianco il cappellano della polizia don Adam. Dalla solennità, si diceva, alla gioia con i bambini a intonare l’inno d’Italia, guidati dalla dirigente Medori, e con qualche parolina suggerita dal sindaco Loira, e l’applauso finale, tutto per loro, delle autorità in una piazza a colorarsi delle tante bandierine con il tricolore.
Il prefetto e il questore con D’Eramo e i ciclisti del Sap
La commemorazione
Il comandante della Municipale, Paris
Il comandante della Municipale, Giovanni Paris
La benedizione di don Pietro
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