Gli alunni sul filo della memoria:
la storia della famiglia Farina
che salvò 8 ebrei slavi

FERMO - Le seconde classi dei plessi Fracassetti e Capodarco hanno ripercorso le scelte dei signori Brutti, i cui nomi sono oggi incisi allo Yad Vashem dopo che Israele li ha nominati "Giusti fra le nazioni”

Il filo della memoria unisce le generazioni: può riassumersi così l’emozionante incontro, organizzato dalla professoressa Silvia Fasino, che ha visto coinvolte le seconde classi dei plessi Fracassetti e Capodarco.

Infatti, attraverso il contributo del presidio di Libera che ha collaborato con la Coop di Fermo in occasione della Giornata della Memoria lo scorso 27 gennaio, la signora Nadia Ponti, responsabile di zona Soci Coop Alleanza 3.0, ha premiato la scuola donando una considerevole quantità di libri per ragazzi che trattano il tema della Shoah.

Ma il vero focus dell’incontro che si è tenuto l’undici maggio al Teatro Nuovo di Capodarco: la testimonianza dei signori Farina, nipoti della famiglia Brutti che per anni aiutarono otto ebrei slavi rifugiati in Amandola (tra di essi vi erano anche due sorelline). I signori Brutti sono stati per questo nominati da Israele “Giusti fra le nazioni” e i loro nomi incisi allo Yad Vashem, l’ente nazionale istituito per preservare la memoria delle vittime della persecuzione e celebrare coloro che hanno rischiato le proprie vite per aiutare il popolo ebraico durante la Shoah.

Le due sorelle ebree non hanno mai dimenticato i loro benefattori e hanno realizzato un video che racconta la loro straordinaria vicenda.

“Il quadro storico dell’evento – spiega la dirigente scolastica Annamaria Bernardini – è stato curato dalla professoressa Rita Forlini per l’ISML (Istituto per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche) di Ascoli Piceno. Gli alunni sono stati particolarmente colpiti dalle immagini e dal grande contributo di solidarietà che il nostro territorio ha saputo donare in un periodo segnato solo da cieca violenza ed intolleranza”.


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