All’indomani dell’incontro sindacale con i vertici aziendali, Roberto Lanfranco, coordinatore della Rsu dell’Area Vasta 4 di Fermo, protesta in maniera inequivocabile. “Abbiamo ricevuto un piano ferie per l’estate 2018 da parte della Direzione a dir poco sconcertante – afferma – sono state messe in campo azioni, seppur contestabili, in parte prevedibili ma altre che hanno registrato un forte dissenso da parte di tutta la Rsu”.
Per Lanfranco il segnale diverso rispetto agli anni precedenti è il “mancato accorpamento dei reparti ospedalieri nel periodo estivo. Ma a fronte di ciò – aggiunge – la proposta della Direzione è quella di ridurre fortemente le attività territoriali ed addirittura esternalizzare l’assistenza nel periodo 1 giugno – 30 settembre nelle Cure Intermedie di Sant’Elpidio a Mare”.
Una proposta, quest’ultima, che tra tutte è stata quella che ha incontrato “il maggior dissenso tra le rappresentanze sindacali che – come evidenziato dallo stesso Lanfranco – non intendono svendere pezzi di sanità pubblica. Il diritto alle ferie non è merce di scambio – ribadisce – la rappresentanza aziendale di quest’Area Vasta non può ricordarsi delle ferie dei lavoratori a fine maggio. Le azioni da mettere in campo e che i sindacati avevano chiesto tempo fa a questa Direzione erano ben altre: in primis chiedere un piano straordinario di assunzioni alla Direzione generale Asur come sempre fatto nel periodo estivo degli anni precedenti”.
A questo punto la Rsu dell’Area Vasta 4 comunica che saranno programmate nei prossimi giorni diverse iniziative. “Un’assemblea con i dipendenti prima di tutto – il 25 maggio – dove sarà probabilmente proclamato lo stato di agitazione e poi incontri in Asur e Regione Marche affinché si diano risposte concrete a quello che è un diritto dei lavoratori garantito dal contratto collettivo ma anche dei cittadini a ricevere trattamenti adeguati durante tutto l’arco dell’anno. Non permetteremo ora e né in futuro ulteriori fughe in avanti da parte di questa Area Vasta, e di una Asur ormai sorda ad ascoltare le istanze di un territorio come quello Fermano che ha già visto sacrificare pezzi della propria sanità pubblica”.
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