di redazione CF
Obiettivo centrato per Mus-e del Fermano onlus. Il sold out per il concerto di Neri Marcorè al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio, organizzato in collaborazione con Tam Tutta un’Altra Musica e l’Amministrazione comunale, è infatti l’ennesima dimostrazione dell’attenzione del territorio per questa realtà impegnata sul fronte interculturale e sociale, in particolare nelle scuole.
Alla serata ha preso parte anche Rita Costato Costantini, coordinatrice nazionale di Mus-e Italia. “Stiamo praticamente ristrutturando lo staff – ci ha spiegato – cercando nuove risorse per la raccolta fondi. Inoltre, stiamo lavorando tantissimo a livello europeo, anche con tanti progetti Erasmus. La forza di Mus-e è proprio la rete nazionale e la rete internazionale. La nostra sede è a Bruxelles e questi progetti europei sono importanti perché sono scambi di buone pratiche, mettono in contatto artisti, maestri e bambini, anche via Skype con connessioni tra una scuola e l’altra”.
Ad aprire la serata Carlo Pagliacci. “Sono 9 anni che lavoriamo nelle scuole del territorio, con 320 bambini coinvolti in quelle situazioni a rischio di disagio. La bellezza è il nostro linguaggio universale. Cerchiamo di fare questo in un momento non facile”.
“La missione di Mus-e è nobile perché guarda alle creature più a rischio – ha commentato Don Vinicio Albanesi, presidente onorario di Mus-e del Fermano onlus -. Neri Marcorè ha capito al volo di cosa si trattasse e ha accettato rapidamente. È una persona molto umana ed è anche un professionista. Ma soprattutto è molto generoso e lo fa con una spontaneità e una risposta diretta che ti lascia basito: ti guarda negli occhi e ti dice sì perché pensa che sia bello aiutare”.
Il presidente Enrico Paniccià ha speso parole importanti per lo stesso Don Vinicio e per Marcorè. “Neri è una persona di cui siamo orgogliosi. É una serata emozionante per tutti noi e devo ringraziare il mio consiglio direttivo, che si impegna tutto l’anno per cercare nuove iniziative per soddisfare le richieste nelle scuole. Lavoriamo sull’integrazione e sulle disabilità, andiamo a fare qualcosa per guardare al futuro ed abbattere tutte le barriere”.
Terminati i saluti e i ringraziamenti, il sipario è salito per lasciare spazio alla musica di Neri Marcorè, accompagnato per l’occasione dallo GnuQuartet (Stefano Cabrera al violoncello e al basso, Roberto Izzo al violino, Francesca Rapetti al flauto traverso e Raffaele Rebaudengo alla viola), da Simone Talone alle percussioni, da Domenico Mariorenzi alla chitarra e dalle voci di Flavia Barbacetto e Angelica Dettori. Una lunga scaletta, incentrata sui brani più famosi e anche su alcuni di quelli meno conosciuti di Fabrizio De Andrè, come “Fiume Sand Creek”, “Se ti tagliassero a pezzetti” (con dedica alle vittime della strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980), “Rimini”, “Princesa”, “Creuza de mà”, “Anime salve” (“Una canzone molto in tema con questa serata” ha affermato l’attore), “Khorakhanè”, “Don Raffaè” (scandita all’unisono dal pubblico), “Hotel Supramonte”, “Giugno ’73”, “Le acciughe fanno il pallone”ed altri ancora.
“Siamo contenti di dare, ognuno di noi, un contributo a Mus-e e a tutta l’attività preziosissima che svolge” ha sottolineato Marcorè, che per tutta la sera è stato capace di alternare momenti di ilarità ad altri di profonda riflessione, traendo spunto dal patrimonio musicale e letterario del compianto cantautore genovese.
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