Da Montegranaro all’Antartide,
Marco Smerilli ‘re’ dei fornelli
nella base Concordia

MONTEGRANARO - Grazie al ponte gettato da mamma Danila, insegnante alla scuola primaria San Liborio, martedì Smerilli parlerà in diretta Skype ai suoi piccoli conterranei per raccontare la sua esperienza

Marco Smerilli

di Marco Pagliariccio

Montegranaro, Milano, Australia, Belgio, Antartide. Una storia da giramondo quella di Marco Smerilli. Il trentaseienne veregrense è infatti ormai dallo scorso 5 dicembre alla base italo-francese Concordia, ma non in veste di esploratore o ricercatore: è il cuoco a servizio delle 13 persone che, in questi mesi, occupano la stazione scientifica posta a 3233 metri di quota.

Grazie al ponte gettato da mamma Danila, insegnante alla scuola primaria San Liborio, martedì Smerilli parlerà in diretta Skype ai suoi piccoli conterranei per raccontare la sua esperienza. Un momento che fa parte del progetto “Adotta una scuola dall’Antartide”, iniziativa promossa dall’Unità Tecnica Antartide dell’Enea nell’ambito della trentatreesima spedizione italiana in Antartide.

Una storia decisamente particolare quella del cuoco che, come ricorda mamma Danila, “ormai a Montegranaro torna solo per salutare noi e gli amici più stretti”. Appassionato di basket e arte, dopo il diploma in Agraria, neanche ventenne aveva deciso di sbarcare a Milano cambiando completamente rotta ed iscrivendosi all’Istituto Europeo di Design. Qui nel 2005 si laurea e nei successivi tre anni pratica la professione e con buonissimo profitto. Ma negli anni cresce sempre di più un’altra passione: quella per la cucina. Nel 2008 Smerilli tenta la fortuna: sbarca in Australia per lavorare in uno studio di architettura, ma, a tempo perso, lavora come pizzaiolo in un ristorante italiano, visto che nel frattempo si è preso anche un diploma per questo.

Col tempo, la ristorazione lo affascina sempre più e matura la decisione: lasciare il design per dedicarsi a tempo pieno a pentole e fornelli. Tra l’esperienza maturata sul campo e una scuola di formazione tra le più famose del mondo, la Alma, curriculum e qualità del veregrense si accrescono: col ritorno a Milano ed il lavoro nei più importanti ristoranti cittadini (oltre che all’Expo) vale la nuova sfida: quella di mettersi al servizio della missione in Antartide cucinando nelle condizioni più estreme del pianeta.
Dopo mesi di esercitazioni e prove sulle Alpi per simulare le condizioni estreme del Polo Sud, la partenza è arrivata nei primi giorni del mese di dicembre e durerà per un anno intero. Nei periodi di massimo “affollamento”, il lavoro del cuoco montegranarese era destinato ad oltre 80 persone, ma in questa momento dell’anno, come anticipato, sono 13 soltanto gli ospiti della Concordia. Pur a migliaia di chilometri di distanza, con una temperatura che ora scende in picchiata oltre i -50°, martedì Smerilli tornerà dentro quella scuola che lo aveva visto studente, ormai un quarto di secolo fa.

Nella foto di gruppo Marco Smerilli (quarto da sin.)


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