Consensus:
quello che non troverete sui giornali

 

Consensus è una conferenza sponsorizzata da CoinDesk ed è considerata un summit interessante riguardante la tecnologia blockchain. Dal 14 al 16 maggio 2018 si sono incontrati oltre 250 speaker e più di 4000 partecipanti provenienti dal mondo delle startup, investitori istituzionali, accademici e politici. Nonostante vi sia un incremento nel numero di partecipanti rispetto allo scorso anno, si cominciano ad intravvedere le prime nuvole scure all’orizzonte.

Più o meno nel futuro

Un grande sostenitore di Bitcoin è Jack Dorsey, CEO di Square. Secondo Dorsey, che ha partecipato come speaker a Consensus 2018, Internet merita una valuta nativa e l’avrà una valuta nativa. Tuttavia, lo stesso CEO afferma che non è certo se questa valuta sarà Bitcoin. Dorsey prosegue affermando che il bitcoin costituirà la base per tutti i pagamenti effettuati su Internet e rimane un argomento di discussione a Square. Tuttavia, sarebbe forse più corretto ammettere che una criptovaluta basata sulla blockchain sarà la base di tutti i pagamenti effettuati su Internet. Che questa valuta sia Bitcoin o meno è tutto da stabilire.

Nuovi player entrano in nuovi mercati

Nonostante quello che il fondatore di Square speri sia possibile, è davvero difficile capire se è probabile. A chi segue le news di mercato su Trade.com o altri website focalizzati sul tema, non sarà sfuggita la recente affermazione del colosso social. Facebook ha dichiarato di essere interessato al mondo della blockchain e il suo interesse non è solo ipotetico e teorico. Oltre a questa dichiarazione, il gigante dei social ha creato una squadra per ricercare i possibili vantaggi della blockchain all’interno del social stesso. Non è facile immaginare quali saranno gli sviluppi in questo ambito. La privacy potrebbe essere un argomento d’interesse dopo i recenti scandali che hanno visto Facebook come uno dei protagonisti. Nonostante il Financial Times dichiari questo movimento discutibile è inevitabile pensare che una piattaforma con oltre 2 miliardi di utenti potrebbe pensare di lanciare una propria criptovaluta per gli usi più disparati. Dall’uso virtuale a quello fisico, il passo non sembra enorme quando si tratta di un mercato con miliardi di possibili acquirenti.

La vivacità e la maturità

Nonostante il settore cripto sia uno dei settori più vivaci e densi di novità, il suo principale prodotto, ossia il Bitcoin sembra essere ormai giunto ad una fase di maturità. Osservando le recenti news di mercato su Trade.com o altri siti specializzati, possiamo notare che CoinDesk ha pubblicato un recente report “State of Blockchain” dichiarando che Bitcoin potrebbe aver sofferto della sua fase ormai matura. Nonostante la fase sia matura, molti cambiamenti sono ancora in atto. Altre informazioni su questi cambiamenti possono essere trovate nelle news di mercato Trade.com o attraverso siti web. Tuttavia, le fonti di per sé non bastano. Se qualcuno ritiene che il Bitcoin abbia raggiunto una certa maturità si potrebbe ricredere a breve nel caso in cui questo diventasse una valuta diffusa per scopi transazionali piuttosto che speculativi. Se il sogno di Jack Dorsey si avverasse avremmo una singola valuta a livello globale, nata e sviluppata in primo luogo per gli scambi online. La miriade di applicazioni per le quali il Bitcoin non è utilizzato darebbe vita ad una fase espansiva che farebbe sembrare questa fase un piccolo momento nella storia della valuta virtuale.

 

Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa, e/o pubblicitaria/promozionale e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza né come sollecitamento all’investimento. Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.

 

 


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