L’ex sindaco di Fermo e consigliere provinciale Saturnino Di Ruscio, candidato alla carica di consigliere comunale di Ancona in appoggio a Stefano Tombolini nella lista civica Servire Ancona. Il passaparola è più forte di ogni strumento digitale, social inclusi, e ormai da settimane sia nel Fermano e nel Comune capoluogo di Regione ci si interroga sulle motivazioni e sulle aspettative derivanti da una scelta simile. Una figura, quella di Di Ruscio, che ha guidato per 10 anni la città di Fermo, anche nel percorso di ottenimento del ruolo di quinta provincia marchigiana. Dirigente comunale, una carriera politica iniziata come civico, confluita poi nel centro destra e poi tornata alle origini con il nuovo progetto Cantiere Marche. Domande e dubbi alle quali solo il diretto interessato può rispondere. Abbiamo quindi chiesto a Saturnino Di Ruscio il perché di questa scelta, all’apparenza insolita, ma che, secondo quanto ci ha spiegato, fa invece parte di un percorso politico di condivisione tra province che potrebbe portare ad una vera e propria sorpresa in vista delle future elezioni regionali.
La notizia di una candidatura ad Ancona ha suscitato molti interrogativi, soprattutto nel Fermano, come è nata questa scelta?
A fine 2015 siamo partiti con un progetto politico autonomo su scala regionale chiamato Cantiere Marche. Abbiamo mosso i primi passi partecipando alle elezioni comunali di San Benedetto del Tronto nel 2016, poi nel 2017 a quelle di Porto San Giorgio. Sono stati due test importanti per capire se il progetto di cambiamento che avevamo in mente potesse funzionare. E’ venuto naturale, vista la presenza di un candidato sindaco civico ad Ancona, il comune capoluogo di regione, ovvero Stefano Tombolini, sostenerlo per dare continuità al progetto con la mia candidatura nella lista Servire Ancona. Tra l’altro Tombolini è espressione di una lista civica, come avvenne anche nel mio caso quando venni eletto sindaco di Fermo
Quindi un progetto non vincolato al solo territorio fermano…
Assolutamente. Abbiamo scelto Ancona proprio perché come lista puntiamo ad una visibilità e ad un coinvolgimento regionale che è già in atto. Crediamo fortemente che da Ancona possa partire un cambiamento importante. Parliamo del Comune simbolo delle Marche dove sono consolidati i massimi poteri del Partito Democratico e del centro sinistra. Un segnale forte che può estendersi a tutte le Marche.
Perché la candidatura in prima persona?
Perché credo fortemente in questo progetto di carattere regionale. Ho coinvolto diversi amici anconetani in questa avventura, professionisti di chiara fama che si sono messi in gioco per servire la comunità e non perché hanno bisogno di qualcosa. Chi mi conosce sa bene che se credo in un progetto sono il primo a metterci la faccia impegnandomi in prima persona e dunque, come in questo caso, mettendomi in gioco con una mia candidatura, a prescindere dal risultato che arriverà dopo. C’è un detto che dice ‘Armatevi e partite e quanto tornerete saremo tutti vincitori’, è l’esatto opposto di quello che stiamo mettendo in pratica.
Ricapitolando, San Benedetto, Porto San Giorgio, Ancona, avete in programma anche altri Comuni?
Il prossimo anno abbiamo intenzione di essere presenti a Pesaro e in altri comuni del Fermano. Sono tutti piccoli passi per la costruzione di una rete sul territorio marchigiano. Ovviamente poi la grande prova del fuoco saranno le elezioni regionali alle quali parteciperemo anche in accordo con altre liste civiche marchigiane. In questo periodo sto avendo l’opportunità di confrontarmi con gli altri territorio e devo dire che la cosa mi appassiona molto. Capire le varie problematiche, conoscere le differenze, imparare da altre esperienze simili alla nostra. Un bel percorso di crescita.
E’ appena nato un nuovo governo che unisce Lega e 5 Stelle, come s’inserisce il progetto Cantiere Marche in un momento di grandi cambiamenti per la politica nazionale?
C’è una grande trasformazione in atto, questo è sotto gli occhi di tutti. Credo che il nostro primo obiettivo debba essere quello di conquistare una forza e un ruolo su base regionale e allo stesso tempo osservare e studiare l’evolversi degli eventi. Nel giro di due anni ci saranno ancora tanti cambiamenti, difficile immaginarli tutti. Quanti fino qualche settimana fa pensavano veramente ad un governo che vedeva insieme Lega e 5 Stelle? L’importate è fare politica, farla seriamente, con persone preparate in grado di dare risposte ai cittadini, poi gli alleati si troveranno strada facendo.
Avete girato già diverse città marchigiane, vi siete fatti un’idea di quali sono le problematiche che le accomunano tutte?
C’è un problema generale di carenza di risorse. Devo dire con altrettanta franchezza che in molti di questi comuni non ho visto progettualità a lungo termine partendo dalla capacità di saper mettere a frutto in maniera ottimale le risorse disponibili. Prendiamo Ancona, una città che ha una marea di palazzi in centro del tutto inutilizzati. Grazie agli approfondimenti con il candidato sindaco Tombolini sono venuto a conoscenza di tantissimi edifici semi abbandonati che potrebbero invece rappresentare un volano per lo sviluppo del turismo, penso ad ostelli ecc. La capacità di saper valorizzare quello che uno ha è uno degli elementi che fanno la differenza. Manca lo sforzo di trovare un modo per poter ottimizzare e valorizzare l’esistente che, se inutilizzato, rappresenta un costo, ma che in realtà, se ben valorizzato potrebbe essere un’opportunità per tutto il territorio. C’è stata su Ancona una politica di forte decentramento, molti servizi sono stati portati fuori senza una politica adeguata per compensare la vita del cuore della città. Trarremo insegnamenti da quanto stiamo imparando. Vedo nel complesso una regione dove le opportunità sono ancora tante.
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