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L’arcivescovo Pennacchio scrive a turisti e operatori: “Pronti ad accogliere quanti trascorreranno le vacanze nella nostra terra”

FERMO - "Tutta la Chiesa fermana, attraverso parrocchie, santuari, chiese, abbazie, monasteri, conventi, musei, oratori, è pronta ad accogliervi per condividere questo tempo eccezionale anche nell’incontro personale"

 

Un  bene comune fatto di persone, storia, economia, tradizioni, fede e natura. Così l’arcivescovo di Fermo Rocco Pennacchio definisce il territori fermano nella lettera aperta scritta per tutti coloro che visiteranno i Comuni dell’Arcidiocesi in occasione della stagione turistica appena iniziata. Arcivescovo di Fermo che, oltre al benenuto ai turisti, augura anche un buon lavoro a tutti gli operatori del settore, impegnati in una sfida importante per il tessuto economico locale.

Nel raccontare il territorio ai turisti, Mons. Pennacchio spazia dai monti al mare: “La montagna, che ancora mostra le ferite del recente sisma, è terra di un magnifico splendore; è abitata da una popolazione forte e dignitosa, con una volontà di resistenza e di intraprendenza che si esprime in tante attività da scoprire nei paesi e nei borghi incastonati nella maestosità della natura. Le colline e le valli dell’entroterra sono caratterizzate da una campagna lussureggiante e da una moltitudine di piccoli paesi con splendidi centri storici che narrano la ricchezza di iniziative della gente che li abita. Una serie interminabile di eventi legati alla storia, alla fede e alla tradizione di ciascun paese costellano un fitto calendario di proposte. Il litorale è caratterizzato da città e paesi che offrono una moltitudine di proposte e un mare che affascina. La vita qui è scandita da un brulicare laborioso che non si ferma alle apparenze per dare vita ad un nutrito elenco di attività umane di grande interesse per il visitatore”.

Rivolgendosi agli imprenditori e agli addetti ai lavoro invece scrive: “Il grande risultato che auguro a ciascuno, sia giovane che adulto, è certamente quello di una proficua collaborazione tesa ai fini professionali ma ancor più quello della nascita e permanenza di relazioni personali cariche di umanità , che sappiano dare giovamento, conforto, speranza e coraggio a ciascuno.”

LA LETTERA AI TURISTI

Carissimi ospiti della nostra splendida terra,

vi do il benvenuto, per augurarvi un periodo di ferie sereno e un tempo di riposo da trascorrere con le persone che più amate.
Benvenuti in questa terra che è anche per me una terra da scoprire, poiché sono stato chiamato da pochi mesi ad accompagnare come pastore la vita delle persone della Diocesi Fermana. È una diocesi dal territorio vasto e variegato che si estende dai Sibillini, i “monti azzurri” di leopardiana memoria, al verde smeraldo del Mar Adriatico in un protendersi dall’ocra al verde di valli e colline disegnate dai numerosi fiumi che lo caratterizzano non solo dal punto di vista geografico ma anche da quello storico e culturale.
La montagna, che ancora mostra le ferite del recente sisma, è terra di un magnifico splendore; è abitata da una popolazione forte e dignitosa, con una volontà di  resistenza e di intraprendenza che si esprime in tante attività da scoprire nei paesi e nei borghi incastonati nella maestosità della natura.
Le colline e le valli dell’entroterra sono caratterizzate da una campagna lussureggiante e da una moltitudine di piccoli paesi con splendidi centri storici che narrano la ricchezza di iniziative della gente che li abita. Una serie interminabile di eventi legati alla storia, alla fede e alla tradizione di ciascun paese costellano un fitto calendario di proposte.
Il litorale è caratterizzato da città e paesi che offrono una moltitudine di proposte e un mare che affascina. La vita qui è scandita da un brulicare laborioso che non si ferma alle apparenze per dare vita ad un nutrito elenco di attività umane di grande interesse per il visitatore.
Questo bene comune fatto di persone, storia, economia, tradizioni, fede, natura e territorio è il patrimonio che questa terra sa offrire a chi la visita con cuore desideroso di umanità. Tutta la chiesa fermana, attraverso parrocchie, santuari, chiese, abbazie, monasteri, conventi, musei, oratori, è pronta ad accogliervi per condividere questo tempo eccezionale anche nell’incontro personale. Un incontro determinante per nutrire il desiderio del cuore di ardere per qualcosa di essenziale per la vita di ciascuno. L’invito è rivolto innanzitutto alla mensa eucaristica di cui non possiamo fare a meno come cristiani. L’incontro reciproco ha poi possibilità di esprimersi e sperimentarsi nelle mille iniziative di carattere culturale, spirituale, pastorale, liturgico e caritativo diffuse in tutta la diocesi. Un abbraccio caloroso è quello che vogliamo che voi sentiate in questo dono reciproco dell’incontro. È un dono che non possiamo dare per scontato e che ha bisogno di essere riscoperto come lenitivo alla fatica di vivere che tanto spesso sperimentiamo della nostra storia quotidiana.

Nella speranza di incontrarci vi auguro un soggiorno proficuo.

Per l’intercessione materna della Vergine Assunta in Cielo, patrona della nostra Arcidiocesi, discenda su di voi e sulle vostre famiglie la benedizione di Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

+ Rocco Pennacchio
Arcivescovo

LA LETTERA AGLI OPERATORI TURISTICI

Carissimi,

è con grande piacere che vi rivolgo un saluto e un augurio per la stagione estiva ormai alle porte. Sono giunto da pochi mesi in questa vostra terra per condividere un tratto di vita come pastore della diocesi fermana e ho già avuto il piacere di incontrare, in alcune occasioni, alcuni di voi apprezzando la passione e la dedizione verso la vostra attività tesa all’accoglienza. Raccolgo questa tradizione dal mio predecessore, S.E. Mons. Luigi Conti, per rivolgervi un pensiero che quest’anno riguarda i giovani. Come avrete sentito dai media, ad ottobre si svolgerà un Sinodo sui giovani fortemente voluto da Papa Francesco che ci vedrà impegnati nel cercare di approfondire questa età della vita e le sue prerogative. Pensando alle vostre attività, mi rendo conto che tanta parte del mondo giovanile vive le sue prime esperienze di lavoro nel vostro settore; camerieri, baristi, bagnini, receptionist, guide turistiche, animatori e tanti altre mansioni sono le attività che molti giovani svolgono in estate, periodo più propizio all’esercizio dell’autonomia e alla ricerca di indipendenza personale.

Questo è un tempo di difficile dialogo intergenerazionale, forse a causa di alcune contingenze economiche o, più probabilmente, per alcuni stili di vita che stanno cambiando, soprattutto in merito alla comunicazione personale, spesso sbilanciata su mezzi tecnologici di più semplice reperimento ma che rappresentano anche una sorta di “filtro”. Questa parete di vetro diviene uno schermo attraverso cui potremmo pensare di vedere la realtà; spesso ci illudiamo anche di capire la verità dell’altro tutta racchiusa in quel rettangolo dai colori fantasmagorici. Tuttavia, nella vostra attività, i giovani sperimentano una concretezza di rapporti personali che li fa guardare al di là dei risicati margini dello schermo. L’interazione con chi è più esperto e si propone loro come guida nell’apprendistato lavorativo è una grandissima occasione di crescita per ogni giovane e un grande esercizio educativo per ciascun adulto che si cimenta in questa opera di formazione.
Il grande risultato che auguro a ciascuno, sia giovane che adulto, è certamente quello di una proficua collaborazione tesa ai fini professionali ma ancor più quello della nascita e permanenza di relazioni personali cariche di umanità , che sappiano dare giovamento, conforto, speranza e coraggio a ciascuno.

Un ultimo aspetto che mi piace condividere con voi riguarda la presenza di tante famiglie tra gli ospiti della nostra terra. Questo ci spinge ad un’accoglienza improntata ad infondere serenità e sicurezza attraverso la valorizzazione del fattore umano, determinato da uno spirito di viva, attenta e discreta cordialità.
Ho potuto sperimentare io stesso questa sensazione in questi miei primi tempi di permanenza e credo di poter affermare che questa caratteristica rappresenta un valore aggiunto  affatto scontato per la nostra terra. Essa fa da contesto fecondo perché l’animo umano possa esprimersi in tutta la sua pienezza e raggiungere, nonostante le problematiche di ogni esistenza, uno stato di autentica serenità.

Per questo, come Chiesa fermana, ci sentiamo vicini al vostro impegno e al vostro lavoro. E ciò lo esprimiamo attraverso le tante comunità locali pronte ad accogliere quanti trascorreranno le vacanze nella nostra terra. Affido la vostra vita e le vostre opere alla Madre di Gesù, Maria Assunta in cielo, Patrona della nostra Arcidiocesi; Maria rappresenta un esempio di ospitalità, accoglienza e di cura premurosa per tutta la famiglia umana. Per Sua intercessione scenda su di voi e sulle vostre famiglie la benedizione di Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.

Fermo, 20 Maggio 2018 – Domenica di Pentecoste

+ Rocco Pennacchio
Arcivescovo


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