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Sutor, il bilancio di
stagione di Marco Ciarpella

SERIE C SILVER - A pochi giorni di distanza dall'eliminazione dal girone interzona, il giovane coach veregrense analizza i punti di forza del torneo volto al termine, per un bicchiere decisamente mezzo pieno

MONTEGRANARO – Sono passati solo pochi giorni dalla sconfitta in gara 2 della finale interzona di Taranto che ha di fatto sancito l’eliminazione della Sutor dal concentramento C. Una stagione comunque decisamente positiva per i gialloblù, giunti ad un passo dalla serie B dopo una post season eccezionale, conclusa con la gara del 3-1 contro Matelica davanti agli oltre 700 tifosi della Bombonera.
I ragazzi di coach Ciarpella si godranno ora il meritato riposo con la promozione in serie C Gold in tasca conquistata grazie all’ottimo piazzamento finale. Ed è proprio con Marco Ciarpella che facciamo il bilancio di questo lungo ed entusiasmante cammino.

Coach, la partita di sabato è stata forse quella in cui la Sutor poteva portare a casa i due punti con maggiore probabilità, visto come si era messo il match. Cosa è successo al rientro negli spogliatoi?

“Purtroppo per noi è finita la benzina. Giocare due partite di quel livello in 24 ore e con quelle temperature è stato veramente difficile e nei secondi 20 minuti con Lamezia ne abbiamo pagato le conseguenze. Peccato perché avevamo giocato un primo tempo di altissimo livello”.

C’è più rammarico per la sconfitta contro Lamezia (vincitrice del concentramento, ndr) o comunque più orgoglio per essere arrivati fino in fondo nonostante le numerose difficoltà incontrate nel percorso?

“Vista la formula, secondo me ci dobbiamo rammaricare di più per la sconfitta contro San Nicola. È vero che, a differenza della partita con Lamezia, abbiamo sempre inseguito ma abbiamo sbagliato cose semplici che magari ci avrebbero permesso di giocare con Lamezia con un giorno di riposo. Detto questo, per come si era messa a inizio del girone di ritorno, direi che possiamo essere più che soddisfatti di come abbiamo concluso la stagione: è mancata solo la ciliegina sulla torta”.

Sui social c’è stato un via vai di messaggi d’affetto e di commozione da parte dello staff, dei giocatori e soprattutto dei tifosi. Un bel segnale d’attaccamento in vista degli impegni futuri…

“La scelta di inizio stagione era stata chiara: cercare di riavvicinare quanta più gente possibile alla Sutor con delle persone che avessero un legame con la nostra storia più recente e avessero un forte senso di appartenenza. Lo staff ci è riuscito e spero che questo sia solo l’inizio”.

Questo per lei è stato il quarto anno consecutivo sulla panchina gialloblù ed il suo score personale parla di tre promozioni (considerando anche quella di quest’anno in C Gold) in quattro anni. Che ne dice di fare allora quattro promozioni in cinque anni?

“Quello che rappresenta e ha rappresentato per me la Sutor in questi anni non è descrivibile a parole. Per chi ci vede da fuori è stata una grande cavalcata, ma internamente è stata molto più difficile di quanto possa sembrare. Adesso è giusto fermarsi qualche giorno e riflettere se e cosa eventualmente si potrà costruire insieme”.

Aldilà di quello che ci riserverà il futuro, qual è il tuo bilancio di fine stagione?

“E’ stata una stagione molto difficile. Una squadra e una società neopromossa che scendeva in campo con la pressione del nome, della storia e di chi ci dava favoriti per raggiungere un piazzamento importante. Quando abbiamo toccato il fondo e siamo riusciti a toglierci questo peso da dosso, siamo riusciti a dimostrare il nostro valore”.

Questa è stata anche la prima stagione del comitato #ComingBackSutor alla guida di questo storico nome…

Non smetterò mai di ringraziare la vecchia società, sia per quello che ci ha fatto vivere ad altissimi livelli, sia per avermi dato questa grandissima possibilità di allenare. Il Comitato ora sta portando avanti il processo di rinascita con grande passione e solidità; ci sono sicuramente molte cose da migliorare ma il percorso intrapreso è quello giusto”.

Cosa auguri a questa a Sutor per il prossimo anno?

“Da tifoso auguro alla Sutor di raccogliere attorno a sé ancora più tifosi di quanti visti nel finale di stagione. Lavorativamente parlando invece, la società deve impegnarsi a consolidarsi nella categoria, creando una struttura sempre più organizzata per fare in modo che il risultato sportivo sia una conseguenza del lavoro e della programmazione. I risultati verranno di conseguenza”.

 


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