di Sandro Renzi
“La compagnia teatrale più grande d’Italia”. Quasi 90 attori in scena per dare vita, in oltre un’ora e mezzo di spettacolo, ad una delle rappresentazioni più viste al mondo: Il mago di Oz. Nato dalla penna dello scrittore statunitense L. Frank Baum, diventato film nel ’39 e portato in scena da oltre 70 anni nei principali teatri del continente e non solo. Venerdì scorso è toccato a Porto San Giorgio ospitare la storia di Doroty Gale e del suo “strano” gruppo di amici ed una compagnia molto speciale perché composta da 90 attori di età inferiore ai 6 anni. Hanno calcato il palco per la prima volta, chi a piedi nudi, chi indossando delle scarpette rosse o degli abiti di scena. Tutti con lo stesso impegno di chi ha provato e riprovato per settimane la parte per essere all’altezza del ruolo assegnato. Sono i bambini della scuola dell’infanzia “Canossiane” di Porto San Giorgio che grazie alle maestre hanno saputo compiere un piccolo miracolo: alternare canti e balli, raccontare la storia, presentare. Insomma dare vita ad una piéce teatrale che ha finito per commuovere, inevitabilmente, genitori e nonni. Teatro comunale sold out, applausi a non finire al gruppo ed al corpo docente che ha seguito passo dopo passo gli attori in erba. Un pomeriggio che è destinato a restare immortalato negli scatti e nella memoria dei genitori. Il coronamento di un duro lavoro di squadra iniziato alcuni mesi fa. E la scelta del mago di Oz non è stata casuale. “Interpreta perfettamente i valori dell’amicizia e della solidarietà” ha detto madre Gasparina presentando lo spettacolo. Più di una recita di fine anno scolastico. A questo hanno lavorato i bambini, coniugando gioco ed educazione, apprendendo il significato di principi base per la loro vita futura “da grandi”. Senza perdere di vista l’aspetto ludico. E così è nato il “loro” mago di Oz, visto dai “loro” occhi ma comunque magistralmente interpretato con la stessa serietà dei “mattatori” da palcoscenico. Hanno fatto gruppo sotto la guida sempre attenta ai particolar delle loro maestre. Non una sbavatura alla prima, tutto è filato liscio. E ne è nato un piccolo miracolo artistico.
(foto di Simone Corazza)
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