Nella mattinata di giovedì il Comune di Amandola, con l’ausilio dell’ispettore della Soprintendenza per i Beni Culturali delle Regione Marche, dottoressa Nunzia Lanzetta, ed il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dei Carabinieri, ha proceduto alla messa in sicurezza di diverse opere d’arte.
Con l’aiuto della ditta amandolese Co Work, le opere sono state spostate dalla Chiesa degli Artieri dedicata a San Tommaso, in Via Indipendenza e sistemate nel laboratorio di restauro allestito presso l’edificio della ex Collegiata.
La Chiesa era stata costruita nella prima metà del ‘400 circa, con la funzione di assistenza ai pellegrini malati e per la sepoltura dei poveri: a seguito del sisma del 2016 è stata gravemente danneggiata.
Le opere in questione, da una prima analisi, risalirebbero al ‘600 ed al ‘700 circa e comprendono statue in cartapesta di pregevole fattura, candelabri e un crocifisso in legno. Pezzo particolarmente pregiato della collezione è un organo portato in legno, risalente, secondo gli esperti, ai primi del ‘600.
“Nei prossimi mesi si procederà con il restauro, per valorizzare a pieno questi interessanti capolavori dell’arte locale, così da renderli di nuovo fruibili a tutta la comunità amandolese e ai tanti turisti presenti in zona” hanno dichiarato il sindaco Adolfo Marinangeli e la dottoressa Lanzetta, responsabile di zona della Sovrintendenza.
“Un particolare ringraziamento – aggiunge il primo cittadino – va alla benemerita associazione degli Artieri di Amandola ed al suo presidente Cruciani, da sempre custodi attenti della chiesa di San Tommaso quale importante opera storico architettonica della città, collocata all’interno del centro storico e da sempre punto di riferimento e sede della locale Società Operaia”.
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