Licenziamento di due lavoratrici, l’avvocato Biondi ottiene il rigetto dell’appello e della revocazione straordinaria

PORTO SANT'ELPIDIO - L'avvocato sangiorgese illustra la storia delle sue due clienti: "Pesante condanna alle spese di lite in favore delle due lavoratrici ingiustamente licenziate che, finalmente, potranno e dovranno essere risarcite e scriveranno la parola fine su questa brutta vicenda"

 

“E’ di oggi la sentenza della Corte di Appello di Ancona sezione Lavoro che rigetta l’appello e la revocazione straordinaria proposti da un sindacato nazionale di polizia locale, nei confronti di due lavoratrici ingiustamente licenziate nel 2013 a Porto Sant’Elpidio”. Ad annunciare la sentenza è l’avvocato Corinna Biondi che sottolinea come, in merito alla vicenda l’interesse non sia soltanto per il merito ma anche per lo strumento processuale di raro utilizzo: la revocazione straordinaria.

Avvocato Biondi che entra nel merito: “In questi cinque anni, dopo aver vinto le cause di impugnazione dei licenziamenti, non ho fatto che difendere le due dipendenti da tutti gli attacchi giudiziari del sindacato”. Questo, evidenzia la Biondi anche dopo: “L’obbligo di risarcimento danni e reintegrazione disposti dal Tribunale di Fermo sezione lavoro nel 2013.  La ‘lotta’ è consistita nell’evidenziare in ogni sede in cui venivamo trascinate, uscendone sempre vittoriose, l’infondatezza e pretestuosità delle richieste avversarie, di volta in volta sottese alle azioni giudiziarie intraprese dal sindacato (querele, appello, opposizione al precetto, revocazione e appello avverso la revocazione). Tutto ciò per contestare i diritti delle due lavoratrici, opponendo motivi formali e sostanziali infondati, fino ad arrivare all’ultima ‘sfida’: la revocazione straordinaria prevista dagli artt. 395 e 396 cpc”.

Legale difensore della due lavoratrici che spiega: “In pratica il sindacato soccombente ha giocato la sua ultima, si spera, carta, proponendo la revocazione di quel provvedimento che aveva annullato i licenziamenti illegittimi, sostenendo di aver rinvenuto un documento decisivo per il giudizio solo in epoca successiva alla impugnazione già proposta e respinta. Chiedeva dunque di poter revocare il provvedimento che annullava i licenziamenti, attraverso l’impugnazione straordinaria della revocazione, strumento processuale residuale pensato dal Legislatore come ipotesi appunto straordinaria ed eccezionale, raramente utilizzato.  Ebbene, anche questo tentativo, estremo, è fallito, e il sindacato si è visto rigettare sia in primo grado dal Tribunale di Fermo e oggi anche in appello, la richiesta, ricavandone una pesante condanna alle spese di lite in favore delle due lavoratrici ingiustamente licenziate che, finalmente, potranno e dovranno essere risarcite e scriveranno la parola fine su questa brutta vicenda”.


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