L’Avis Montegranaro festeggia 55 anni:
“Sulla donazione del sangue
siamo un esempio nazionale”

EVENTI - Grande partecipazione di autorità, iscritti e cittadini. Il discorso del presidente della sezione locale Ermanno Vitali, che ha ricordato i dati e l'impegno nei confronti delle nuove generazioni

Grande partecipazione per la festa dei 55 anni della sezione Avis di Montegranaro. Tra i presenti il vice sindaco Endrio Ubaldi, l’assessore ai servizi sociali Cristiana Strappa, il vice presidente regionale dell’Avis Gianni Strovegli e il vice presidente provinciale Giovanni Lanciotti, la presidente della Provincia Moira Canigola, il primario di Medicina trasfusionale dell’Ospedale “Murri” di Fermo, Giuseppina Siracusa, oltre a 29 consorelle Avis della regione.

Nel suo discorso il presidente dell’Avis Montegranaro, Ermanno Vitali, ha voluto ringraziare tutti, a a partire da quelli che hanno condiviso e supportato il lungo percorso della sezione locale.

“Come ogni festa che si rispetti, di quelle dove ci si diverte veramente – ha rimarcato Vitali – abbiamo voluto vicino a noi gli amici ossia le consorelle Avis di tutta la Regione, l’Avis provinciale nella persona dell’avvocato Giovanni Lanciotti, e quella regionale rappresentata dal nostro concittadino Gianni Strovegli, che ringraziamo per essere presenti. Poi grazie alle autorità politiche, alle associazioni di volontariato, a quelle culturali, alle organizzazioni religiose, a quelle sportive e soprattutto grazie a tutti i donatori, sia quelli attivi ed anche a quelli, che non donando più, hanno la famiglia Avis ancora la nel cuore. Ma grazie soprattutto alla città ed ai cittadini che hanno sempre amato la nostra comunale”.

Tanti i 55 anni dell’Avis Montegranaro, ma non troppi secondo il presidente. Una sezione, ha sottolineato, che ha davanti a se un bella strada ancora da percorrere. “Da quella lontana domenica, il 12 maggio 1963, quando venne costituita la comunale ne è passato di ‘sangue’ sotto i ponti, tantissime sono le figure che si sono adoperate per la crescita e per far si che si giungesse ai numeri odierni. Circa 1.000 donazioni e più di 600 soci raggiunti lo scorso anno, un trend di crescita a maggio 2018 nelle donazioni di quasi il 20% rispetto a quello del 2017 che ci fa ben sperare si possa superare con slancio le oltre 1.100 donazioni nel corrente anno. Forse non sapete che Montegranaro vanta un tasso di donazioni, rispetto alla popolazione residente, di quasi il 5%, il doppio di quella nazionale e maggiore del 25% rispetto a quella, pur ragguardevole, della regione Marche.”. 

Una sezione in perfetta salute, quindi, amata e rispettata dalla città.

“Lo spirito Avis incarna perfettamente quello di Montegranaro: lo spirito del fare, quello di prodigarsi senza troppo clamore perché, tra tanta ‘fatiga’, come diciamo noi, va trovato anche il tempo per aiutare il prossimo, meglio se in maniera anonima e disinteressata, come il verbo Avis impone. Montegranaro è un paese dove le associazioni sono numerosissime e l’associazionismo è vivo e florido, dove le associazioni collaborano al punto di avere una loro casa, una casa che hanno fortemente voluto e realizzata con i loro sforzi, un luogo di confronto dove si cerca di costruire una prospettiva migliore per la città ed i cittadini. L’Avis in questo, oltre che realtà storica, è sicuramente la madre dell’associazionismo cittadino, l’organizzazione di volontariato che prima di altre è stata costituita e da cui sono nate tante altre bellissime e floride realtà associative : forse è proprio grazie all’AVIS, abbiamo la pretesa di pensare, che si è potuto far crescere tale stimolo culturale e di altruismo”.

Insomma, 55 primavere portate con leggerezza e con la voglia di programmare il futuro.

“Come non ringraziare i tanti che si sono spesi per questa crescita – ha aggiunto il presidente – ricordando per tutti le figure illustri dei presidenti che mi hanno preceduto. Dapprima il dott. Raffaelli, socio fondatore e primo presidente, allora primario dell’Ospedale cittadino, che vedeva nell’associazione e nei soci il veicolo per disporre del sangue per le operazioni. Poi Don Mariano, nei confronti del quale spendere belle parole risulta addirittura superfluo tanto è, dopo vari anni dalla morte, radicato e vivo nel cuore di tutti i Montegranaresi. Poi Camillo Cruciani, con due distinte presidenze, un punto di riferimento per l’Avis comunale e nazionale, una persona che si è prodigata per la crescita del dono del sangue al punto che la sua famiglia, ora con Paola, è stata sempre vicina all’associazione. Poi Mafalda di Feo e soprattutto Dino Pesci, da cui ho ereditato nello scorso febbraio il timone dell’Associazione. Dino è un uomo che vive 24 ore per l’Avis: con lui – soprattutto in questi giorni – credo che oltre a vederci su base quotidiana, ci sentiamo sia per l’ultima telefonata della sera che per la prima del mattino ed è grazie a questo suo amore e dedizione che la nostra Comunale ha conseguito i prestigiosissimi e lusinghieri numeri di cui si parlava”.

Ma l’Avis è anche il Consiglio Direttivo. “Uno splendido gruppo di persone che hanno il piacere di vedersi e di fare, è il Sig. Piero e la Sig.ra Adriana, cordialità e cortesia dispensati ad ogni donatore che il mercoledì ed il venerdì si affaccia al Centro Trasfusionale, è Ilenia, garbo e efficienza nel fare le chiamate, è Maurilio sempre presente per qualsiasi iniziativa, sono le efficientissime dottoresse e le brave infermiere, la dott.ssa Siracusa che ci stimola e ci coordina. L’Avis cittadina è forte, lo è e lo sarà anche in futuro come lo è stata in passato: vivo è il ricordo di tutti quei donatori che non ci sono più e che, sono sicuro, cercheranno – come hanno sempre fatto – di renderci il cammino più agevole non fosse altro per la bella eredità che ci hanno lasciato”.

Lo sguardo, però resta rivolto ai giovani. “A loro vorremmo trasmettere questo messaggio e riuscire a far pulsare di più quell’organo, il cuore, che insieme all’educazione ed alla sensibilità, influenzerà i loro pensieri, caratterizzerà le loro azioni e sarà in grado di far intraprendere loro delle scelte che potranno renderli uomini e donne migliori. A loro vorremmo far capire che noi Avisini amiamo la vita profondamente, siamo avidi di emozioni, perseguiamo la felicità delle persone perché aiutare il prossimo, soprattutto in forma anonima e disinteressata, ci arricchisce e ci fa sentire migliori. Ed è a loro, come a tutti voi, che rivolgiamo un grande e forte augurio: vivete la vostra vita ed amatela sempre, amatela profondamente”.

 

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