di Pierpaolo Pierleoni
Chiusura della campagna elettorale questa sera per il primo cittadino uscente di Porto Sant’Elpidio Nazareno Franchellucci. Domenica la sfida al ballottaggio contro Giorgio Marcotulli, esponente del centrodestra sostenuto anche dai civici di Felicioni e da Casapund. Esito del voto che sarà seguito di in diretta da Cronache Fermane e con uno speciale su Radio FM Faleria 104.5 a partire dalle ore 23. Questa sera a sostenere Franchellucci anche il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi che si è espresso a favore del primo cittadino elpidiense. Ecco l’ultima intervista prima del voto.
Che campagna elettorale è stata?
“Direi deludente. Guardando ai profili dei candidati mi aspettavo una sfida di maggior spessore e senza attacchi personali. I contenuti, invece, dopo pochissimi giorni sono scomparsi ed hanno lasciato il posto a quello che non si dovrebbe vedere in una campagna elettorale. Ora siamo a due giorni dal voto. La gente dovrebbe sapere cosa intenda fare un candidato e cosa l’altro in merito alle diverse questioni. Pochissimi, invece, sono informati in questo senso”.
Cosa contesta al suo avversario e cosa invece gli riconosce?
“Marcotulli non è stato in Consiglio comunale in questi anni, ma ha rappresentato un punto di riferimento per i consiglieri di minoranza, perchè è stato quello che più studiava carte e documenti. Proprio per questo impegno, che gli riconosco, mi aspettavo che fosse molto più preparato. Invece trovo che abbia molto spesso tentato di sviare la realtà. Quando leggo di manifesti in cui si invita genericamente ad un cambiamento dopo 50 anni, non posso che chiamarlo populismo, non trovo altre definizioni”.
Parliamo di grandi investimenti, aree Fim e Ligmar. Crede davvero che queste operazioni possano essere portate a termine, o che gli accordi possano essere modificati?
“Non solo ne sono convinto, ma butto la palla dall’altra parte del campo, perchè l’approccio dei miei avversari porterebbe a paralizzare tutto. Entrambe le questioni hanno avuto degli iter burocratici lunghi, complessi, che la gente non vede, ma che non si sono mai fermati. Se la proprietà Fim non avesse voluto concludere l’operazione non si sarebbe arrivati alla modifica del piano di bonifica e all’iter per la variante urbanistica. Se i privati della Ligmar non avessero voluto investire, non avrebbero fatto una variante sulle Norme tecniche di attuazione e non avrebbero ritirato il permesso a costruire. Quello che temo, se governeranno altre forze, con questo approccio qualuquista, è proprio la paralisi. Gli investitori, come da da una parte hanno trovato un’amministrazione vicina e pronta a supportarli per snodare questioni ataviche, se non avranno più certezze lasceranno tutto com’è. Certo che i privati hanno l’obbligo di bonificare, ma sappiamo che ci trascineremmo in cause ventennali. Se loro pensano che questa città possa aspettare, lo dicano. Io non sono disposto.
Il voto del 10 giugno ha indicato differenziazioni nette tra i quartieri. Quanto ha inciso la distribuzione del consenso in queste due settimane verso il ballottaggio?
“L’analisi del voto in parte ci ha orientati in questi ultimi giorni. Sicuramente siamo soddisfatti delle aree rimaste fedeli all’Amministrazione e del riscontro avuto in centro, dove tradizionalmente il centrosinistra soffriva di più. Non era scontato vincere in tutte le sezioni. E’ chiaro che quando ci sono più di 250 candidati consiglieri ci sia anche molta dispersione. E’ stato comunque un risultato gratificante”.
Ha letto le 5 richieste del Movimento 5 stelle? Cosa risponde?
“Alcune proposte mi sembrano condivisibili. Quando chiedono certezza sull’iter del cineteatro Gigli, do la più piena garanzia sulla conclusione positiva dell’iter. Sul passaggio della Tari a tariffa puntuale siamo d’accordo e lo abbiamo scritto nel programma. Quanto alla partecipazione, ìquesta amministrazione, su loro proposta, ha introdotto lo streaming delle sedute consiliari. Sarebbe bello aprire un confronto ampio sui modi migliori per favorire il coinvolgimento dei cittadini. Quanto al bilancio partecipato, mi pare che il Movimento intenda un iter particolarmente preciso su questo punto. Magari possiamo vedere come lo stanno declinando i 5 stelle nei comuni in cui amministrano”.
Al primo punto del vostro programma uno mette la sicurezza, l’altro il lavoro. Sono entrambi temi sui quali le possibilità di azione di un Sindaco hanno comunque dei limiti. Perchè ha iniziato da questo settore?
“Perchè viviamo una situazione emergenziale e avendo tenuto in questi anni la delega ai servizi sociali mi sono reso bene conto di come la maggioranza delle richieste di aiuto riguardi proprio la necessità di lavoro. Pur in questo contesto difficile ci sono dei flash di luce che un’Amministrazione deve vedere. E’ notizia di questi giorni che i russi stanno tornando in vacanza a Porto Sant’Elpidio. Questi visitatori si stano riversando nei nostri outlet, spendono qui da noi e non succedeva da tantissimi anni. Sono segnali importanti. Un altro esempio è un’azienda 4.0 che ho visitato di recente, che sta effettuando dei grandi sforzi sul fronte dell’innovazione. Realtà di questo tipo vanno assolutamente sostenute ed agevolate”.
Visto il periodo difficile per il suo partito e per il centrosinistra, dopo il risultato in controtendenza del 10 giugno a Porto Sant’Elpidio si sente un punto di riferimento per il Pd e la sinistra in prospettiva futura?
“Prima pensiamo a vincere il ballottaggio. Poi ho intenzione di continuare a dedicarmi appieno all’attività amministrativa. Rivendico l’appartenenza al mio partito, che ho l’onore di rappresentare per il Fermano all’assemblea nazionale del Pd. Credo che ci serva un enorme lavoro di ricostruzione, partendo dalle eccellenze locali e dall’ascolto delle tematiche che emergono nei territori. Io ho sempre rimproverato al partito di non aver percepito il grido di sicurezza e tutela che veniva dalla gente. Ci abbiamo pensato troppo tardi, con una figura straordinaria al Ministero dell’interno come Marco Minniti. Purtroppo era già tardi”.
Il centrosinistra a Porto Sant’Elpidio ha sempre fatto un vanto, rispetto agli avversari, di avere una classe dirigente più valida e preparata. Probabilmente per la prima volta, in questa campagna elettorale, siete stati attaccati proprio sul piano della competenza. Cosa si sente di rispondere?
“Rispondo che le persone più attaccate e criticate sono quelle che alla prova del voto hanno mantenuto un consenso forte. Questo vorrà dire qualcosa? Quando ti impegni sei soggetto a prendere critiche, questo sollecita a fare ancora meglio, ma poi la gente te lo riconosce. Questo vale anche per l’opposizione, chi si è impegnato di più ha avuto un riscontro, perchè il lavoro alla fine premia. Chi ha solo criticato non si è nemmeno candidato, o se lo ha fatto ha ottenuto risultati che si possono verificare”.
Capitolo giunta, so che non farà nomi, ma che metodo seguirà? Darà rappresentanza a tutte le liste? E come vede l’eventuale terzo mandato di qualche assessore?
“Non abbiamo effettuato nemmeno una minima riunione preliminare per decidere gli equilibri e tanto meno i nomi da proporre in giunta. Siamo totalmente concentrati sul ballottaggio, da lunedì vedremo. Quanto al terzo mandato, la storia di questa città dice che chi ha già svolto due mandati da assessore, normalmente non ne fa un terzo. Nelle valutazioni che farò, terrò conto anche di questo aspetto”.
L’opposizione le rimprovera di non aver mai dato spazio ad alcun contributo: si vede in questo ritratto di sindaco che rifiuta il dialogo?
“Assolutamente no. Ho ascoltato molto le istanze dell’esterno, anche su grandi temi. Se non ascoltare significa: ti avevo detto di fare così e non l’hai fatto, è chiaro che non si chiedeva ascolto, ma di imporre delle scelte e certe condizioni non si possono accettare”
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