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Trionfo a Sorbolo 24 anni dopo:
per quei gloriosi cadetti della Sangiorgese
basket stessa posa davanti ai flash

PORTO SAN GIORGIO/FERMO - Ieri sera reunion, dopo quasi un quarto di secolo per gli allora cadetti nazionali della Sangiorgese basket che nel '94 hanno conquistato le finali nazionali

Come dire, 24 anni e non sentirli. Stessa gioia in quei volti dopo quasi un quarto di secolo trascorso da quella storica vittoria a Sorbolo. E anche stessa posa davanti all’obiettivo. I cadetti nazionali della Sangiorgese basket, al grido di “Sorbolo non è per tutti” si sono ritrovati per ricordare quella vittoria alle semifinali nazionali che ancora fa battere i loro cuori, e quelli dei tanti tifosi di basket di Porto San Giorgio.  Una serata speciale per ricordare una bella pagina sportiva datata negli anni.  Nel lontano 1994 undici ragazzi che militavano nel campionato cadetti nella gloriosa Sangiorgese basket hanno compiuto l’impresa di vincere le semifinali nazionali conquistando per la prima volta l’accesso alle finali nazionale giocate in casa a Porto San Giorgio.

E 24 anni dopo gli stessi ragazzi, oggi adulti, si sono ritrovati insieme ai loro allenatori per una serata magica organizzata dal loro capitano Alessandro Acciarri insieme all’altro sangiorgese doc Roberto Agostini (all’epoca premiato come Mvp del torneo) per rivivere quella bellissima esperienza, creando il gruppo social chiamato appunto ‘Sorbolo non è per tutti’. Non poteva mancare la foto di rito nella stessa posizione e con le stesse pose di 24 anni prima per rendere il ricordo ancora più vivo.
Tra di loro qualcuno è rimasto nel campo della pallacanestro, come il coach Andrea Zanchi che quest’anno dopo varie stagioni tra i professionisti ha deciso di ripartire proprio dai giovani allenando i ragazzi della Poderosa (e non è detto che non coinvolga nel progetto qualche suo ex allievo come i fidi Poeta o Bolognini), qualcuno gioca ancora per divertimento, mentre per altri la pallacanestro è rimasta solo un bellissimo ricordo giovanile o una passione da trasmettere ai figli.
All’epoca la Sangiorgese era il punto di riferimento della pallacanestro locale ed attingeva dai migliori bacini giovanili di tutto il circondario, prova ne è il fatto che la squadra era composta dalla maggioranza di sangiorgesi, ma anche da Fermani (tra i giocatori c’è anche l’attuale assessore del Comune di Fermo Alessandro Ciarrocchi), da monturanesi e addirittura da tre ragazzi che 4 volte alla settimana venivano ad allenarsi o a giocare in treno da Grottammare e da San Benedetto.

Ecco i nomi dei giocatori (in ordine alfabetico): Acciarri Alessandro, Agostini Roberto, Bassi Pietro, Belà Sebastiano, Bolognini Giorgio, Bottoni Daniele, Ciarrocchi Alessandro, Crescenzi Cristian, Pelacani Piero, Poeta Simone, Ripa Carlo
Allenatori : Barbarossa Mario, Perini Marco e Zanchi Andrea

Dopo la foto gli amici ritrovati hanno trascorso la cena al ristorante Calamaro di Lido di Fermo dove con grande e piacevolissima sorpresa è stata proiettata una cassetta con il video dell’ultima gara del Torneo di Sorbolo ed i relativi festeggiamenti.
“A distanza di oltre 24 anni il coach Marco Perini deve ancora togliere la mano dai miei capelli! Forse però è grazie a lui che a differenza di qualche compagno di squadra, li ho conservati intatti. A parte gli scherzi, condividere tali ricordi ed emozioni, poi, è stato bellissimo. Con quella squadra abbiamo girato l’Italia facendo esperienza non solo sportiva, creando un gruppo molto unito e coeso ancora oggi. Di questo andiamo fieri. Nonostante siano passati tanti anni ci portiamo sempre dietro come bagaglio di vita le positive esperienze che solo lo sport sano ti sa dare”. Queste le parole di uno dei componenti gruppo, l’avvocato Alessandro Ciarrocchi.

“Sono orgoglioso dei ragazzi, dell’impresa che abbiamo fatto e – le parole di coach Andrea Zanchi –  di quello che sono diventati. Certo è che ritrovarsi dopo 24 anni tutti insieme e con lo stesso spirito è stata una grande emozione per tutti. Ancor più grande è l’orgoglio provato nel constatare la qualità degli uomini che ci siamo trovati davanti insieme ai miei ex colleghi allenatori Mario Barbarossa e Marco Perini. Questo è quello a cui dovrebbe ambire lo sport, aiutare nella crescita i giovani , non solo dal punto di vista tecnico e fisico ma anche morale e psicologico, a maggior ragione ai giorni d’oggi, dove le difficoltà sociali e famigliari sono aumentate. E’ stata una bellissima serata ed un’emozione che non ha prezzo” . E già si scaldano i motori, o meglio i muscoli, per il 25esimo anniversario al quale non mancheranno nemmeno i due pivot Pietro Bassi e Cristian Crescenzi.


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