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18 milioni di Euro per il nuovo ospedale di Amandola: via libera della Regione Marche

AMANDOLA - Una cifra che include anche i 5 milioni che fanno parto della donazione elargita dalla società petrolifera Rosneft

Al via i lavori per il nuovo ospedale di Amandola. Il percorso per la ricostruzione, nel caso specifico del nosocomio presidio dei sibillini, ha ricevuto il  via libera definivo al progetto da parte della regione Marche. A confermare la fase operativa del nuovo progetto è il decreto numero 66 che spiega come la collocazione geografica nelle rete regionale vada a giustificare la creazione di un nuovo ospedale. Un impegno in prima linea della Regione Marche e dei vertici dell’Area Vasta a  locale e dell’Asur regionale che hanno reso possibile questo ulteriore passo avanti. 

Entro l’autunno, si pensa settembre o al massimo ottobre, sarà pronto il progetto definitivo e la successiva gara. Si parla di un cantiere che avrà la durata di circa 3 anni per una superficie complessi a di 10 mila metri quadrati e un costo di 18 milioni di euro. Una cifra che include anche i 5 milioni che fanno parto della donazione elargita dalla società petrolifera Rosneft. Particolare attenzione sarà data anche alla sostenibilità energetica dell’edificio che ospiterà anche un punto di primo intervento, un blocco operatorio, spazi per le diagnosi, ambulatori medici e di riabilitazione e molto altro. Il primo piano sarà quello dedicato alla degenze, quello a terra all’accoglienza  degli utenti e ancora spazi verdi esterni e parcheggi.


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1 commento

  1. 1
    Claudio Mecozzi il 7 Luglio 2018 alle 19:24

    INCOMPETENZA IMPRESSIONANTE NEL GOVERNO DEL TERRITORIO

    18 milioni di euro servono certamente ad Amandola per il ridisegno dell’intero sistema della mobilità urbana ed exstraurbana con particolare riferimento alla infrastrutturazione necessaria a dar luogo alla nuova PIATTAFORMA LOGISTICA INTERREGIONALE DI PIANDICONTRO. L’ospedale in Amandola a servizio del territorio dell’alto fermano esiste da sempre ED E’ IL PIU’ BELLO DELLE MARCHE. Ideale anche per la terapia del paesaggio (http://www.artribune.com/progettazione/architettura/2014/09/il-potere-terapeutico-del-paesaggio-in-un-meeting-a-bergamo/) tant’è che non mi stupirei se qualche privato abbia visto lungo così da realizzare una struttura della salute per i ricchi mentre ai poveri ne verrà costruita una a parte.Un modus operandi che si addice alla politica del partito delle elite al potere nelle Marche.Dispiace che quello che viene proposto è un governo del territorio quale evidente espressione di una sinistra allo sbando; che invece – in un oramai lontano passato – era all’avanguardia nel saper cogliere i valori e le potenzialità dei territori nella espressione delle bellezze paesaggistiche di cui sono portatori.Il paesaggio del territorio amandolese ha una valenza superiore a quello delle città vicine a motivo delle singolari caratteristiche orografiche e naturalistiche ed in ragione di trasformazioni edilizie moderne mantenutesi – tutto sommato – nelle giuste scale e nella logica di sviluppo della città storica (ad Amandola non ci sono ecomostri ).Forse sarò sconfitto ma prima di arrendermi darò filo da torcere (non da solo ovviamente ma spero con qualcuno migliore di me) così da sbugiardare queste pessime amministrazioni proprio su cui si vantano maggiormente; ma solo a parole come possiamo constatare (propaganda!). E’ infatti strabiliante come su tre amministrazioni locali non ci sia nessuno con sufficiente autorevolezza che dica: Cosa stiamo facendo? Fermiamoci perchè stiamo sbagliando! QUI’ NON SI TRATTA DI GIUDICARE UN PROGETTO ARCHITETTONICO PERCHE’ LA QUESTIONE E’ A MONTE.L’INCOMPETENZA STA’ NELLE DECISIONI DI CARATTERE URBANISTICO E TERRITORIALE CHE INNESCANO LA FASE EDILIZIA ( CHE E’ SUCCESSIVA).Quello che implicitamente ci viene proposto è un approccio alla trasformazione del territorio senza senso capace solo di distruggere una risorsa fondamentale per l’avvenire della città mentre vi è un assoluta incapacità di cogliere le possibilità che derivano dalla collocazione di Amandola sul raccordo pedemontano (divenuto oggi strategico) di due importanti strade nazionali di penetrazione ad Ovest verso l’autosole.
    arch.Claudio Mecozzi

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