Milano è stato teatro della quarta edizione dell’Italian CEO Conference, con due giornate organizzate da Mediobanca. L’evento negli ultimi anni si è tramutato in un appuntamento fisso nell’agenda degli investitori istituzionali e internazionali. Alberto Nagel, nel ruolo di amministratore delegato di Mediobanca, ha fatto gli onori di casa presiedendo la prima giornata della conferenza in cui ha voluto fare il punto della situazione economico-finanziaria del Paese.
In un fase di transizione politica seguita con grande accortezza dai mercati, l’AD di Mediobianca Alberto Nagel ha rammentato gli scopi dell’incontro, cioè mettere uno di fronte all’altro gli investitori di tutto il mondo e società italiane di rilievo. Tale confronto dovrà avvenire sui grandi temi che sono legati al mondo del corporate italiano come la digitalizzazione dell’industria, la transizione energetica e le sfide che dovrà affrontare negli anni seguire il settore bancario italiano e tanti altri ambiti.
Alberto Nagel ha elencato l’insieme delle priorità che Mediobanca si è prefissata. E in tale elenco sono state incluse anche alcune delle questioni più importanti a cui far fronte nel futuro prossimo per incanalarsi in un percorso di crescita atto alla fiducia degli investitori non solo europei ma anche internazionali. Tutti questi temi, ivi comprese la disciplina nelle finanze pubbliche, la riforma della Pubblica Amministrazione e il contenimento della pressione fiscale, bisogna per forza di cose metterli tra le priorità del nuovo Governo. Secondo l’AD continuare la strada di riforme sostenibili, è il segreto per far sì che la ripresa sia più strutturale affinché vengano stimolati nuovi investimenti e gli incassi delle aziende nostrane.
“Il contesto economico generale appare incoraggiante, con gli ultimi dati che mostrano un robusto trend della produzione industriale che continua nella prima metà del 2018”, ha detto Nagel durante il suo discorso di apertura. Durante il quale, ha persino esaltato le nuove riforme emanate per promuovere il passaggio ad un’industria all’avanguardia; dal momento che supportano con consistenza la produzione industriale e rendono più agevole la competitività delle aziende italiane.
Nel suo discorso il manager di Mediobanca ha rammentato gli ambiti che più hanno patito la crisi, citando gli sforzi messi in atto dalle banche italiane: “c’è bisogno di continuare a supportare i processi di de-risking dei bilanci bancari, anche attraverso la riforma delle procedure di fallimento per evitare l’accumulo di grandi NPL in futuro”.
Infine, una menziona doverosa è stata anche per il settore dell’energia, dove è di fondamentale importanza “continuare il processo di consolidamento delle multiutility e la vendita all’asta di nuove concessioni di distribuzione del gas che dovrebbero essere strumentali per ridurre il costo complessivo del sistema produttivo”, così come ha sostenuto Nagel.
Alberto Nagel è un banchiere italiano che a partire dal 2008 ha l’incarico di amministratore delegato in Mediobanca. L’intero percorso lavorativo di Nagel si è svolta nell’istituto di Piazzetta Cuccia, dove il manager ha avuto nel corso del tempo ha ricoperto una vasta gamma di posizioni.
Si deve ad Alberto Nagel il merito di aver ricollocato e dato visibilità al business di Mediobanca, grazie al suo contributo nel primo piano industriale del 2004, quando Nagel ricopriva ancora la carica di direttore generale, e poi nel piano strategico triennale 2014-2016, presentato alla comunità finanziaria il 21 giugno 2013 e di cui il banchiere è stato il primo organizzatore.
I piani industriali e strategici che vengono offerti da Nagel hanno portato l’espansione del Corporate & Investment banking di Mediobanca sui più importanti mercati esteri (Parigi, Francoforte, Madrid e Londra per citarne alcuni) e il posizionamento dell’istituto nel settore del risparmio gestito (CheBanca!, Mediobanca Private Banking).
Nel 2016 Alberto Nagel ha fatto proposta alla comunità finanziaria di un piano strategico triennale al 2019. Il piano contiene l’accelerazione sullo sviluppo del Wealth management in accomunamento con il core business del Corporate Investment Banking.
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