Sulla sinistra, con l’inconfondibile colore Azzurro italico, la Bertola sul fondo di gara
FERMO – L’Italia tutta ed in particolare il Fermano applaudono le prestazioni di Maria Bertola, unica rappresentante donna del Tricolore ai Mondiali di Sumo svolti in Taiwan la settimana scorsa.
Venticinque nazioni coinvolte nella kermesse, venti atlete nella categoria di riferimento della connazionale azzura, – 80 kg la soglia della stessa. Sono questi i numeri della Bertola, domenica 22 luglio in gara per l’Italia nel circuito iridato della nota disciplina orientale.
“Ho vinto il primo incontro contro l’estone, poi ho perso il secondo contro la campionessa del Mondo in carica, Marina Maksymenko – commenta direttamente la lottatrice -, ma la fortuna mi ha premiato con un ripescaggio, vincendo il relativo spareggio prima di cedere però al cospetto della tedesca“.
Alla fine ne è scaturito un fiero settimo posto, frutto della permanenza thailandese durata dal 17 a ieri, lunedì 23 luglio. Maria, residente a Fermo ma dedita agli allenamenti in quel di Porto San Giorgio, precisamente alla Judo Asd rivierasca, non è nuova ad imprese di livello tra le discipline di lotta.
La Bertola a Taiwan
Sposata con Christian da 5 anni, dipendente presso una cooperativa di servizi, la fermana si allena dopo il lavoro tutti i giorni. Da sempre ha coltivato la passione per la lotta, fino a giungerne ai vertici nazionali. Nel curriculum sportivo ecco infatti i titoli italiani nel sumo nel 2015/16 e nella lotta libera nel 2011, senza dimenticare la cintura nera nel judo (conquistata appena sedicenne).
“Mi sento di ringraziare il presidente Franco Giuliani, riferimento sia della mia associazione di afferenza che della federazione sportiva, lesto a scoprire a monte il mio talento nel sumo – ha proseguito la Bertola ripercorrendo le prime tappe della carriera -. Se non ci fosse stato lui, al momento corrente, la spedizione italiana non sarebbe partita. Al suo fianco non posso non fare menzione del direttore tecnico Fausto Gobbi, al mio fianco per tutta la gara. Sono dovuta scendere di ben 14 kg in un mese e mezzo per poter affrontare la gara. È stato un lavoro durissimo, ma sotto la guida del preparatore Angelo Sorvillo ho raggiunto una buona forma fisica“.
“Avendo 32 anni e già due esperienze mondiali alle spalle sono arrivata bene all’impegno dal punto di vista mentale. Il livello di quest’anno, nella mia categoria, era molto alto, ma avevo delle buone sensazioni. Il sorteggio non mi ha aiutato molto in quanto al secondo match ho incontrato la pluricampionessa del Mondo. Nel ripescaggio sono andata avanti a testa alta fermandomi solo con la tedesca. Avrei voluto di più e come dico sempre, da oggi testa bassa e lavorare in ottica futura”.
“Per quanto riguarda la preparazione al torneo iridato, e non solo – ha concluso l’Azzurra -, devo anche ringraziare la mia società e la Fijlkam Marche Lotta e Judo, soprattutto il Judo Camerano, palestra in cui ho affrontato gli ultimi allenamenti per il calo peso. Inoltre non posso non citare il gruppo di Atleti in Rete, diretto dal maestro Paolo Natale, figura costante nella mia preparazione sportiva da oltre sedici anni“.
Paolo Gaudenzi
Maria Bertola poco prima della disputa delle sfide iridate in oriente
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