Paolo Filiaci
“I Comuni montani dei Sibillini dopo il sisma – scrive Paolo Filiaci, segretario generale provinciale Spi Cgil – stanno riacquistando quasi tutti i servizi socio-sanitari e in tempi relativamente brevi, questa è la promessa della Regione Marche, ad Amandola sorgerà un nuovo ospedale e il recupero di quanto possibile nella vecchia struttura ospedaliera. Infatti, il 27 luglio ad Amandola è stato presentato ai sindaci e ai cittadini dell’area montana dei Sibillini il progetto per la costruzione di un nuovo ospedale. Il costo previsto dei lavori è di 18 milioni di euro: 13 milioni saranno finanziati con le risorse della Ricostruzione Sisma che la Regione Marche ha deciso di destinare alle opere sanitarie e gli altri 5 milioni sono la donazione della Compagnia petrolifera “Rosneft”. Alla presentazione ai sindaci dei Sibillini, alle 18,30 in sala consiliare, il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha sottolineato che gli specifici finanziamenti per la ricostruzione e la donazione permetteranno in tempi brevi la realizzazione di quest’opera importante per la salute dei cittadini, ma anche per far ripartire l’economia locale montana e sarà l’unico ospedale delle Marche a resistere ai terremoti ad alta intensità.
I tecnici progettisti nell’illustrare le caratteristiche di questa nuova struttura hanno evidenziato l’alta resistenza ai terremoti; l’uso di materiali da costruzione biologici, un alto risparmio dell’energia per il riscaldamento, la climatizzazione e l’illuminazione; arredi e tinteggiature ideate dal grande oncologo Veronesi che aiutano a guarire e/o a far meglio sopportare la sofferenza ai pazienti, ecc. Polemiche e critiche non mancano da parte di qualche sindaco e di alcuni cittadini sull’argomento, che si amplificheranno con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative al Comune di Amandola nella primavera del 2019: ricostruire solo il vecchio ospedale oppure, puntare solo sul nuovo ed altro. Lo scrivente, nell’intervenire all’assemblea pubblica del 27 luglio scorso, in presenza del Governatore Ceriscioli, ha ricordato ai tantissimi cittadini presenti, la mobilitazione nostra (Spi, insieme alla Cgil di Fermo) per scongiurare l’ipotesi di chiusura dell’ospedale di Amandola nel 2011, data per scontata da tutti, comprese altre organizzazioni sindacali e la mobilitazione tempestiva sfociata con una manifestazione pubblica con migliaia di cittadini nei giorni successivi alla scossa di terremoto del 2016. Infatti, nelle Marche, la deroga alla legge che prevede un ospedale ogni duecentomila abitanti, è prevista solo per due aree montane, Amandola e Pergola, ma non è scontata, occorre vigilare e il terremoto poteva essere “la palla al balzo” da colpire per chiuderlo. I Comuni montani dei Sibillini presentano un’alta concentrazione di anziani bisognosi di cure e una distanza di oltre cinquanta chilometri da altri ospedali con una pessima viabilità. Pertanto, noi dello Spi Cgil abbiamo nel cuore solo il ripristino e il potenziamento dei servizi socio sanitari nei Sibillini con una gestione pubblica ed efficiente dei servizi socio-sanitari, diversamente ci mobiliteremo per farci ascoltare da chi ha la competenza in queste decisioni”.
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