“Ma quale ricostruzione, siamo all’anno zero!”
Arquata invita il Governo a fare presto

POST SISMA – Le parole del primo cittadino Aleandro Petrucci dopo l'incontro con il premier Conte, che ha preso parte alla veglia notturna in ricordo delle vittime delle scosse del 24 agosto 2016

di Andrea Braconi

“Di ricostruzione non ne posso parlare perché non c’è”. È lapidario il commento di Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata del Tronto, raccolto proprio nel giorno del secondo anniversario del sisma e poche ore dopo la veglia notturna in ricordo delle vittime, cerimonia che ha visto anche la partecipazione del premier Giuseppe Conte.

“Finora sono state rimosse 200.000 tonnellate di macerie, ma ne mancano ancora 130.000. Sono state perimetrate 7 zone ma i tecnici mi devono dire se posso ricostruire sul posto, e per Pescara mi hanno detto di no, come posso ricostruire e che materiale utilizzare. Quindi siamo ancora all’anno zero e stanotte l’ho detto al presidente Conte: ci dovete convocare, dovete restringere il perimetro non delle zone rosse ma del cratere, chiedendo ai sindaci di cosa hanno bisogno. Quelli fuori dal cratere, che hanno piccole lesioni, non possono pretendere le cose che chiediamo noi. Io che ho tutto distrutto, non ho un’economia, cosa devo fare? Fortuna la Tod’s, ma quelle che c’erano hanno delocalizzato. Vogliamo dare loro degli incentivi per farle tornare? Vogliamo incentivare altri imprenditori a venire in zona? Altrimenti questa rimane una riserva indiana e nel giro di pochi anni non ci sarà più nessuno”.

E i dati, per il sindaco, sono implacabili: “Sono 571 le persone rientrate su circa 1.200. Le altre? In 460 sono ancora in autonoma sistemazione, 30 ancora negli alberghi della costa: questa è la situazione. E quindi di ricostruzione non ne posso parlare perché non c’è. Solo alcuni sono rientrati, ma noi montanari ci teniamo a ritornare. Quelli con abitazioni con poche lesioni stanno facendo le pratiche, ma la maggior parte sono tutte E e F. Altre devono essere ancora abbattute. Allora io al presidente del Consiglio ho detto grazie per essere venuto, ma ho detto anche che qui devono venire i ministri che hanno i portafogli e ci devono dire quanto vogliono spendere. Qui si ventila che ci daranno tanto al metro quadro, ma se per Arquata centro mi danno 1.500 euro al metro quadrato e ne costa 3.000, il proprietario non la costruirà mai e magari sceglierà di comprarsi un appartamento sulla costa

Sul rapporto con la Regione, Petrucci rimarca come sia stato concordato che per i progetti relativi ai 7 Paesi perimetrati lo stesso ente regionale debba trovare i tecnici e pagarli. “Devono fare il bando per la ricostruzione di questi centri: per ogni paesetto la spesa dovrebbe essere tra i 170 e i 180 mila euro, quindi, parliamo di oltre un milione di euro. A settembre dobbiamo vedere questi bandi, ma bisogna accelerare. Nel frattempo hanno detto che al massimo in 12 mesi le macerie verrano tolte tutte”.

Riflettori accesi o spenti? Anche qui il primo cittadino di Arquata ha le idee chiare. “Venite, dico a tutti. Venite anche il 19 settembre, quando inaugureremo la palestra per la scuola grazie alla stessa fondazione che ci ha fatto la scuola. Ma lo Stato non ha messo un euro per le scuole di Arquata. Io ho concentrato le altre donazioni sui centri di aggregazione: ci siamo accorti che fatti i paesetti non potevamo non fare un qualcosa per far riunire le persone la sera, per parlare, per discutere o anche solo per vedere la televisione insieme”.

La paura, per Petrucci, è quella che il suo paese venga lentamente dimenticato. “Ho 93 chilometri quadrati di territorio, abbracciamo 4 regioni, siamo l’ultimo paese delle Marche ma mi auguro che non sia l’ultimo paese ad essere considerato per il terremoto. Ceriscioli, che è venuto spesso, ha preso coscienza di come è ridotta Arquata del Tronto. Oltre a questo stanotte abbiamo pianto le vittime, persone che conoscevamo, nostri parenti, nostri amici”.

Infine, la questione delle area camper, unica possibilità per rilanciare un minimo di flussi turistici. “Un’area sola? – grida – Io ne voglio almeno 3 di aree camper! Una l’ho individuata a Pescara del Tronto per sanare alcune situazioni riguardanti le seconde case. Poi ne stiamo individuando anche una sul versante dei Sibillini ed un’altra sul Gran Sasso Laga. Non dimentichiamo, infatti, che siamo l’unico Comune in Europa che insiste su due parchi, ma a chi pensa che siamo ricchi per questo rispondo che invece siamo pieni di vincoli e quindi altri ritardi che si sommano per le pratiche del dopo terremoto”.


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