In questa sesta puntata della saga, lo sceneggiatore e regista Christopher McQuarrie ha elevato la formula al suo punto più alto. Fallout, infatti, non è solo il miglior film Mission:Impossible (tra l’altro con un margine considerevole), ma è anche senza dubbio il miglior film d’azione dell’anno. Questa lunga serie è stata generalmente accolta calorosamente dal pubblico e dalla critica ma, raramente, ha ispirato l’alto elogio che, ad esempio, suscitano il meglio del franchise di Bourne o di Bond. Eppure, con questa pellicola, McQuarrie ha reso Mission:Impossible la serie d’azione da battere.
In sei film, Fallout è l’unico ad invogliare il regista a fare una seconda registrazione, anche se qui McQuarrie torna già dall’ultimo film di Mission:Impossible (Rogue Nation). Ognuno dei capitoli precedenti ha portato con sé i propri registi e le proprie visioni: l’oscuro intreccio di Euro-spy del primo ingresso di Brian de Palma, il colorato e fumettistico divertimento di Protocollo Fantasma di Brad Bird, giusto per citarne alcuni.
Fallout è improbabile che venga accusato di avere personaggi con profondità psicologica, ma vi sono diverse sequenze oniriche che conferiscono ad Hunt (Tom Cruise) un minimo di interiorità. In compenso, Cruise regala fantastiche e spericolate acrobazie che facilmente rendono questo il più elaborato, lungo e sfidante di tutti e sei i film. Il salto dall’aereo vale da solo il prezzo del biglietto, reso ancora più sorprendente dal fatto che sia davvero Cruise a buttarsi nel cielo. La ripresa che entra e esce di messa a fuoco è meno una scelta stilistica e più un risultato del cameraman che combatte con la montatura della camera mentre precipitano a terra.
Le immagini, anche nei momenti più tranquilli del film, sono le migliori che la serie abbia mai visto. Fallout è, come sempre, lo spettacolo di Cruise, ma il suo cast di supporto ha rappresentato un perfetto contorno per il film sia con affascinanti, spesso umoristiche, situazioni (Ving Rhames e Simon Pegg primi fra tutti) sia con sequenze di azione e combattimento realizzate insieme all’agente Walker (Henry Cavill). Leggermente più spinti ai margini risultano invece i personaggi femminili, con l’unica eccezione dell’agente MI6 Ilsa Faust (Rebecca Ferguson). Nel complesso, comunque, l’intera macchina è adeguatamente messa a punto ed equilibrata. Un film come Mission:Impossible non sarà mai considerato “grande cinema”, e comunque non è necessario che lo sia, ma come la migliore versione di sé stesso, Fallout è essenzialmente perfetto.
di Giuseppe Di Stefano
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