di Walter Luzi
Petritoli, la rinascita. Grazie ad arte ed international wedding ceremony. Due artisti locali, Lamberto Santoni e Maurizio Virgili aprono nella centralissima piazza Mazzini la loro galleria personale permanente. Mentre proprio di fronte, nel monumentale palazzo municipale, si celebra l’ennesimo matrimonio internazionale. Una coppia di giovani statunitensi stavolta, a compiere il fatale gran passo fra le antiche mura della antica “Pretritulo” accompagnati da uno stuolo di damigelle ed emozionati parenti stretti al seguito. Tutti volati qui apposta dagli States per la wedding ceremony. Una moda dilagante da quasi un decennio a questa parte. Mix eterogeneo, gli sposini di mezzo mondo e i due artisti, per una volta davvero profeti in patria, tutti mossi e accomunati da un unico, fondamentale, denominatore: l’amore per Petritoli. Per questo sperduto angolo di Marche spopolato, residenti dimezzati negli ultimi trent’anni, e in declino economico, che torna a rivivere, in tutti i sensi, grazie solo a persone che l’hanno amata. Chi da poco ma da subito, come l’imprenditore belga che qui ha deciso di investire un patrimonio ristrutturando vecchi e fatiscenti palazzi storici, Palazzo Mannocchi in primis, per restituirli all’ammirazione del mondo.
Chi da sempre, come Lamberto e Maurizio, che qui sono nati, cresciuti e invecchiati, ed hanno voluto che le loro opere esposte facessero tornare a rivivere un negozio storico, la Bottega di Erminia, la fruttivendola più popolare della Val d’Aso, dopo venticinque anni di abbandono. Due facce della stessa medaglia, quella della rinascita di Petritoli, animati dal medesimo spirito. Far tornare a rivivere, prima di tutto, le mura stesse del paese dei Tre Archi. Il vecchio Palazzo Mannocchi, grazie a privati imprenditori europei che qui, a proprio rischio e pericolo, hanno deciso di investire i loro soldi restituendogli l’antico splendore come lussuoso albergo. E la storica bottega di Erminia, che al civico 21 di Piazza Mazzini, già sede del ciabattino Santì D’Arati, si rianima come lo è stata per un trentennio, dai primi anni Sessanta fino a metà degli anni Novanta. Quando, grazie alla grande umanità di Erminia, al secolo Maddalena D’Alessio, era, più che un negozio di frutta e verdura, un centro di aggregazione. E anche l’arte già vi faceva capolino, grazie all’amico pittore Ugo Maranesi, che compare con lei in una vecchia foto appesa ancora nella vecchia bottega. Ugo, pittore autodidatta, dipingeva per lo più paesaggi e ritratti, spesso su commissione, su paraventi per camini, e quadri. Durante la prigionia in India nella seconda guerra mondiale aveva perso l’uso di un braccio, e si aiutava con l’altro per sostenerlo quando dipingeva. Stessa passione dei suoi due degni eredi, Lamberto & Maurizio.
Due amici per la pelle prima di di tutto. Lamberto Santoni, classe 1953, avrebbe voluto frequentare le Belle Arti a Firenze invece di Architettura a Pescara. Questo dopo il Classico al Salesiano di Macerata e una vocazione religiosa prematuramente scemata che gli è valso per sempre dagli amici l’appellativo di “Don Beo”. Ha fatto sempre l’architetto in libera professione Lamberto, ma è stato il suo hobby, definizione riduttiva, la pittura, a dargli le soddisfazioni maggiori. Da ragazzo si ispirava a Jacovitti, ma rielabora creativamente vecchi oggetti e dipinge acquerelli su carta. Lui definisce, in autentica e ammirevole umiltà, “squacquerelli” le sue opere, per rispetto degli autori dei veri acquerelli, i grandi maestri che lui ha sempre ammirato. Maurizio Virgili, classe 1964, è passato dallo studio di architettura dell’amico come tirocinante dopo il diploma ai Geometri di Fermo. Dal 1987 lavora negli uffici tecnici dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, ma anche lui si è realizzato soprattutto in campo artistico. Vanta presenze in numerose, prestigiose rassegne ed esposizioni personali in Italia e in Europa. In continua ricerca di materiali e tecniche innovative in un’arte contemporanea innovativa spinta, non figurativa che trova spesso comunque il corpo al centro delle sue opere e la tela come trampolino.
C’era anche il giovane e dinamico sindaco, Luca Pezzani, con la sua fascia tricolore, alla inaugurazione della Bottega di Erminia. Una festa genuina come la sana provincia che la ospita, con tanti amici arrivati da ogni dove per l’occasione, e compaesani felici di rivivere il tempo che fu dopo il tradizionale taglio del nastro. E’ l’atmosfera della tradizionale festa De le cove che si fonde con il soffio culturale che arriva dal vicino, bellissimo, Teatro dell’Iride. Tre bar aperti in duecento metri, roba da metropoli, segno inequivocabile di ritrovata vitalità. Quiete, e campane che suonano a distesa. Poco più in là i freschi sposini americani non smettono di farsi fotografare negli angoli più caratteristici del paese. Petritoli, I love You.
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