“La montagna non deve essere abbandonata”
Dal Santuario della Madonna dell’Ambro
l’invito del presidente Grilli

MONTEFORTINO - Per il presidente della Cassa di Risparmio di Fermo le istituzioni devono cogliere "il segnale di attenzione che merita questa parte del nostro territorio. Procede intanto il recupero del Santuario secondo il crono programma prestabilito

di Andrea Braconi

“Abbiamo tutti l’esigenza di accendere i fari su una montagna che non deve essere abbandonata”. È il messaggio che Amedeo Grilli, presidente della Cassa di Risparmio di Fermo, ha lanciato in maniera inequivocabile da Montefortino, in occasione di una visita al cantiere del Santuario della Madonna dell’Ambro con gli studenti dell’Itet e del Liceo Artistico di Fermo, ai quali si sono aggiunti quelli dell’Itc di Amandola, tutti invitati dalla Provincia nell’ambito del progetto Gener(Y)Action.

Presidente Grilli, il vostro intervento di recupero del Santuario va esattamente in questa direzione.

“Certamente. Non si tratta di tirar su qualche mattone, ma di fare qualcosa di importante che vada oltre il recupero stesso.”

Lei ha parlato della necessità di un miglioramento della viabilità verso l’area montana, per una maggiore sicurezza e per un abbattimento dei tempi di percorrenza.

“Il mio è semplicemente un invito a cogliere il segnale di attenzione che merita questa parte del nostro territorio. Quindi, servono infrastrutture e servizi della montagna.”

E in questa sua riflessione rientrano anche questioni come la sanità e le recenti problematiche legate ai servizi postali.

“Serve tutto. Io parlo di servizi alla montagna.”

Senza, è difficile immaginare una rinascita.

“Noi stiamo dando un segnale chiaro: è possibile. La montagna non è difficile. E se Mapei ci ha scelto per lavorare in un luogo come questo, allora significa che valori importanti li abbiamo. Facciamo in modo di dare loro risalto e che si valorizzi un’area che rischia l’abbandono a causa del terremoto. Tutti sono chiamati a dare il loro contributo perché ci sia attenzione sulle aree più periferiche. Quindi, valorizzazione della periferia, valorizzazione della periferia della montagna.”

Il crono programma per il recupero del Santuario procede nel rispetto della scadenze prefissate. L’obiettivo dell’apertura a fine dicembre è quindi realizzabile?

“Io non parlo mai di futuro. Non mi piace parlare in termini come noi faremo, noi vorremmo, etc. No, preferisco il noi abbiamo fatto, noi stiamo facendo. E oggi stiamo rispettando un programma che dovrebbe terminare entro l’anno. Finora siamo riusciti a farlo grazie alle istituzioni, come la Regione Marche, la Provincia di Fermo, il Comune di Montefortino, l’Ente Parco e la Soprintendenza, citati non in ordine di importanza perché tutti, indistintamente, hanno collaborato con noi.”

Altrimenti oggi non saremmo qui a parlare di tutto questo.

“Mettere dei soldi per ricostruire è semplice. Il difficile è farlo in tempi certi, con il coinvolgimento di tutti, dando comunicazione di ciò che abbiamo fatto in modo trasparente e facendo vedere che è possibile recuperare in condizioni difficili. Basti pensare alla copertura che abbiamo realizzato sul tetto e che ci sta permettendo di lavorare con qualsiasi condizione meteorologica.”

I giovani del progetto Restart in visita al cantiere del Santuario dell’Ambro


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