Le parole di Ilaria Cucchi da Montegiorgio: “Abbiamo ridato una speranza grazie a queste manifestazioni di vicinanza”

MONTEGIORGIO - La Cucchi è potuta intervenire telefonicamente solo per qualche minuto per un breve saluto alle centinaia di presenti, tra i quali tutta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Ortenzi

di Marco Pagliariccio

C’era grande attesa ieri sera al CineManzoni, soldout da giorni per l’intervento via Skype di Ilaria Cucchi che avrebbe dovuto fare da prologo alla proiezione del film sulla storia di suo fratello Stefano “Sulla Mia Pelle”. Purtroppo, come hanno spiegato gli organizzatori, la clamorosa svolta dei giorni scorsi, con la confessione di un carabiniere circa le percosse subite da Cucchi prima della morte, ha portato la donna a girare l’Italia vorticosamente ospite di trasmissioni ed iniziative varie per continuare una battaglia per la giustizia che va avanti ormai da nove anni. E così la Cucchi è potuta intervenire telefonicamente solo per qualche minuto per un breve saluto alle centinaia di presenti, tra i quali tutta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Michele Ortenzi.
«Questi sono momenti importanti per me e la mia famiglia perché stiamo raggiungendo un traguardo, la verità, che è quella che vedrete proiettata su quello schermo e che era evidente fin da subito – ha detto la Cucchi telefonicamente – sono passati nove anni, nove anni nei quali la mia vita e soprattutto quella dei miei genitori è cambiata per sempre. Ma oggi abbiamo ridato una speranza e grazie a queste manifestazioni di vicinanza ed affetto che ci vengono trasmesse da persone come voi, che in tutta Italia, da oltre un mese, vi ritrovare per conoscere la storia di Stefano oltre il caso giudiziario che ne è venuto dopo, ci riempie davvero il cuore».

Tra l’altro lunedì ricorrerà il nono anniversario della morte di Stefano Cucchi. Nove anni sono trascorsi da quella settimana di agonia che portò il giovane geometra romano verso un destino che poteva essere evitato. «Mio fratello non era solo il morto numero 148 nelle carceri italiane nel 2009 – ha ribadito la sorella Ilaria –mio fratello non era un signor nessuno come volevano farci credere. Era una persona coi suoi pregi ed i suoi difetti, come tutti noi. Una persona della quale sono stati calpestati i diritti, lasciata morire come un ultimo. Era rimasto solo in quei giorni, oggi non lo è più. Grazie davvero di cuore a nome mio e di tutta la mia famiglia». Uno scrosciante applauso ha salutato la Cucchi prima di lasciare spazio alla proiezione del film interpretato da Alessandro Borghi e Jasmine Trinca.


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