IL FUTURO DELLA COSTA
Commercio, la ricetta di Marcattili
“Investire in attività attrattive
e creare vie dello shopping”

PORTO SAN GIORGIO - Giampiero Maracattili coordina il tavolo tecnico per la promozione del territorio a cui prendono parte anche le associazioni di categoria. "Occorre investire in attività che facciano da catalizzatore se vogliamo rilanciare il turismo rivierasco"

Giampiero Marcattili

di Sandro Renzi

Sono trascorsi sei mesi da quando la giunta Loira ha affidato all’ex assessore Giampiero Marcattili il compito di coordinare il tavolo tecnico permanente per la promozione del territorio. Sei mesi durante i quali Marcattili ha di fatto rivestito un ruolo di trait d’union tra l’amministrazione di centrosinistra e le categorie, soprattutto quelle che hanno a che fare con il commercio, motore, insieme al turismo, dell’economia sangiorgese. Di carne al fuoco in mezzo anno ne è stata messa per cercare di dare una spinta propulsiva al tema dell’accoglienza turistica attraverso eventi e manifestazioni. Non solo programmazione tuttavia a quel tavolo. Chi vi partecipa ha preso in esame pure il nuovo regolamento per i dehors che lo stesso Marcattili ha sposato subito. “Si sta lavorando per concedere l’annualità ai gestori di pubblici esercizi –conferma- fino ad oggi invece più che un regolamento c’è stata una semplice occupazione di suolo pubblico che, come tale, comporta l’onere di smontare una volta l’anno i gazebo con costi notevoli per i titolari di pubblici esercizi. Credo proprio che entro l’anno finalmente si farà chiarezza su questo argomento che interessa decine di operatori e non solo del centro”.

Fiera San Giorgio

E adesso si comincia già a parlare di Natale. Al di là della polemica tra chi vuole l’annunciata pista di ghiaccio in viale della Stazione e chi no, suggerendo alternative, si sta lavorando in vista delle prossime festività natalizie. “E’ ancora molto presto per anticipare qualcosa” tiene a precisare Marcattili che settimanalmente, conferma, si sente tanto con il sindaco Loira quanto con l’assessore Vesprini che ha ereditato la sua delega al commercio dopo la revoca dell’incarico in giunta per fare posto all’assessore Varlotta nell’ambito della vicenda “quote rosa”.

“Massima sintonia con loro anche se non sono più in giunta. Partecipo anche alla riunioni di maggioranza. Insomma ho un ruolo diverso da quello di assessore ma ugualmente gratificante”. Marcattili che torna a bomba anche sul tema sempre caldo del commercio a Porto San Giorgio, forte della sua esperienza all’interno dello storico Caffè 900. “Il commercio sta cambiando pelle. Non so per quanto tempo potranno restare ancora in vita i negozi tradizionali, assediati dai grandi centri o surclassati dall’e-commerce. A Porto San Giorgio non mancano le belle attività ma forse non ci sono più quelle di punta che riuscivano fino a qualche anno fa a catalizzare l’entroterra”. Senza più questi riferimenti la città sembra soffrire. Basta dare uno sguardo ad altre realtà vicine che offrono qualcosa anche durante la settimana oltre che nel weekend. “Fare un confronto oggi con Civitanova ad esempio non è corretto. Lo si poteva fare dieci anni non adesso che a Civitanova si riversano migliaia di persone oltre che dal maceratese anche dal fermano, le stesse che in passato sceglievano Porto San Giorgio”. La città insomma non ha più lo stesso appeal. Ed il turnover che ha fatto registrare la città negli ultimi anni tra aperture e chiusure? “E’ fisiologico ed esiste da sempre a Porto San Giorgio -ricorda l’ex assessore- anche perché il commercio in qualche caso è un modo per riciclarsi”.

Cosa fare allora per aiutare il settore. La strada intrapresa da Fermo non sembra la migliore. “Organizzare un evento ogni domenica aiuta sicuramente ma non è la cura. Per risollevarci occorrono investimenti in attività catalizzatrici. Questa può essere l’attesa sterzata” chiarisce Marcattili che aggiunge “non c’è una ricetta immediata, occorrono scelte precise di medio periodo”. Che però non sono facili da trasporre sulla città. Anche perché l’assetto urbanistico non aiuta. Se Castel San Giorgio si sta connotando come via del food, lo stesso dovrebbe avvenire anche in centro dove di fatto non esistono i classici viali dello shopping. Il tessuto dei piccoli negozi è frammentato e sparpagliato. Una possibilità dunque sarebbe quella di concentrare tipologie commerciali analoghe in alcune vie così da caratterizzarle. E poi l’annosa questione delle domeniche aperte. Marcattili non si sbilancia. “Occorre una serie riflessione su questo argomento, ma posso dire di essere favorevole a patto che non vi siano disparità con i centri commerciali”. Insomma se si combatte ad armi pari allora si può accettare la proposta di avere anche nei giorni festivi le saracinesche tirate su dei piccoli esercizi.

 


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