Storie di mare, proseguono con
la Guardia Costiera gli incontri in Prefettura

FERMO - Ospiti del Prefetto D'Alessandro, Enrico Moretti, ammiraglio della Direzione Marittima di Ancona e Ciro Petrunelli, comandante della Capitaneria di Porto San Giorgio

di Alessandro Giacopetti

Prosegue il ciclo di incontri voluti dal Prefetto Maria Luisa d’Alessandro, volti ad ospitare personaggi con ruoli importanti al fine di migliorare e approfondire la conoscenza del territorio. Nel primo incontro è stato ospite Sauro Longhi, rettore dell’Università Politecnica delle Marche. Oggi è toccato a Enrico Moretti, ammiraglio della Direzione Marittima di Ancona e al comandante della Capitaneria di Porto San Giorgio, il tenente di vascello Ciro Petrunelli.

Ad ascoltarli, studenti del Nautico dell’Istituto Tecnico Montani, accompagnati dalla dirigente scolastica Margherita Bonanni, e dell’Artigianelli accompagnati da Padre Sante. Sindaci e rappresentanti di alcune amministrazioni comunali del Fermano, non solo della costa, forze dell’ordine e appartenenti alla Marina.

“E’ un momento per conoscere cosa fanno quelli che sono intorno a noi e per capire quello che si è e quello che si ha – ha esordito il Prefetto di Fermo, Maria Luisa d’Alessandro, anticipando che – il mese prossimo avremo ospite il primo questore di Fermo, Luciano Soricelli”. Prefetto che ha anche introdotto gli ospiti del pomeriggio, ricordando che l’ammiraglio Enrico Moretti è nato a Sant’Elpidio a Mare, ha vissuto a Porto Sant’Elpidio e ha studiato al Liceo Annibal Caro a Fermo. Mentre Ciro Petrunelli ha una storia interessante da raccontare.

“Sono orgoglioso di essere comandante regionale delle Marche, dopo aver girato l’Italia, aver fatto esperienza e conosciuto varie mentalità – ha detto Moretti, ricordando che – il lato umano non va separato da quello professionale”. Con l’aiuto di alcune slide, l’ammiraglio ha spiegato la storia e i compiti delle Capitanerie di Porto, istituite nel 1865, nel 1923 divengono un corpo della Marina Militare. Nel 1989 viene istituita la Guardia Costiera che nel territorio nazionale ha 15 direzioni marittime, 55 capitanerie, 51 uffici circondariali marittimi. “Dipendiamo da tre ministeri – ha aggiunto Enrico Moretti – quello delle Infrastrutture, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e Pesca. Abbiamo un compito importante all’interno dei porti per controllare la sicurezza della navigazione. Altri compiti importanti sono la salvaguardia della vita umana in mare, la tutela e controllo delle attività di pesca, la tutela dell’ambiente marino, le attività amministrative attinenti la navigazione e il traffico marittimo. Siamo circa 11mila in tutta Italia con 950 mezzi navali, operiamo anche nelle acque del laghi, come quello Maggiore e il lago di Garda”. L’ammiraglio si è soffermato sulla tutela dell’ambiente ed ha concluso l’intervento con un filmato che ha reso omaggio al ricordo del comandante Natale De Grazia.

Dopo di lui è intervenuto il tenente di vascello Ciro Petrunelli, che ha condiviso esperienze lavorative e umane illustrando l’attività della Capitaneria di Porto e cosa accade in mare. “All’interno dello svolgimento delle attività che sono state illustrate poco fa – ha raccontato Petrunelli – dal 2014 al 2016 ero comandante di una unità della Guardia Costiera di circa 30 metri, con cui siamo arrivati fino in Libia. La storia è relativa al primo gennaio 2015, quando, poco dopo pranzo ricevo la chiamata per una nave in balia del maltempo. Si trattava di un mercantile battente bandiera della Sierra Leone, adibita al trasporto animali che avrebbe dovuto essere ferma. Invece si trovava in navigazione nel mare Ionio, con centinaia di persone a bordo in balia del maltempo. Non era possibile affiancarla con un altra nave e prenderne il comando, dopo che l’equipaggio l’aveva abbandonata con tutte le persone a bordo diretta verso le coste della Calabria, con il rischio di scontrarsi con altre navi o schiantarsi sulla costa. Bisognava intervenire con un elicottero”. Il comandante Ciro Petrunelli ha raccontato quelle intense e difficili ore, nelle quali ha dovuto costituire una squadra per calarsi sul ponte della nave e guidarla in un porto sicuro. Fondamentale l’aiuto da parte di un’altra nave che ha rimorchiato quella battente bandiera della Sierra Leone, conducendola in porto dopo 17 ore e salvando le persone a bordo. La serata si è conclusa con le domande da parte dei ragazzi presenti all’incontro.


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