Anche a Roma, con in più di 20 città italiana, nella giornata di ieri in molti sono scesi in piazza per contestare le dichiarazioni del vice premier Di Maio sui giornalisti e sul mondo dell’informazione.
Una libertà, quella di informare e di esprimere opinioni, che per il senatore del Partito Democratico Francesco Verducci, presente all’iniziativa nella Capitale, è importante quanto l’aria che respiriamo. “Eravamo in piazza per dire basta alle continue aggressioni e intimidazioni dei vari Grillo, Di Maio, Di Battista (e di chiunque, in specie se al potere) contro chi fa giornalismo con la schiena dritta. Per dire no all’idea scellerata di tagliare tutti i fondi all’editoria, che farebbe morire centinaia di voci di quartiere, di associazioni, di piccole comunità parrocchiali o laiche. Altro che giornaloni. A rimetterci sono sempre i ‘piccoli’. Dall’alto del loro potere, si atteggiano a squadristi e infamano a colpi di ‘sciacalli’, ‘cani’ e ‘puttane’ chi per scrivere, spesso precario o sottopagato, fa sacrifici enormi. La democrazia, senza stampa libera, semplicemente non esiste più”.
Verducci che nel suo intervento al Senato ha ribadito come niente sia più importante della libertà di dire, di denunciare, di raccontare. “È il cuore della nostra vita, della nostra democrazia. Chi ha preso il potere e, in sfregio a ogni limite, definisce ‘cane’ o ‘sciacallo’ o ‘puttana’ un giornalista, per lo più precario e sottopagato, per piegarlo, per asservirlo, non è solo un cattivo politico, è un pericolo”.
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