di Simone Corazza (foto Simone Corazza)
Commozione e rigore istituzionale, questa mattina, al duomo di Fermo, per la celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri. Questa mattina, infatti, i militari dell’Arma hanno festeggiato la loro patrona con una solenne celebrazione presieduta dal’arcivescovo di Fermo, monsignor Rocco Pennacchio. Presenti alla cerimonia le più alte cariche istituzionali, militari e civili del territorio con in testa il prefetto di Fermo, Maria Luisa D’Alessandro, il questore di Fermo, Luigi Soricelli, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, il colonnello Domenico Rizzo, il comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Antonio Marinucci e il comandante provinciale dei vigili del fuoco, l’ingegner Paolo Mariantoni. Presenti moltissimi carabinieri, sia in servizio che in congedo.
Il comandante provinciale Antonio Marinucci, nel suo intervento, oltre a ringraziare tutte le autorità e le istituzioni intervenute ha reso omaggio alla memoria dei carabinieri caduti e ha ringraziato tutti i militari dell’Arma, di ogni grado e funzione, e la famiglia Bottoni che ha donato una scultura raffigurante la Virgo Fidelis.
Grazie al fattivo contributo della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, rappresentata dal presidente, il luogotenente Benedetto Capponi, è stato possibile infatti riunire le rappresentanze delle 10 sezioni presenti nella provincia, in occasione della prima ricorrenza dopo l’istituzione del Comando Provinciale.
“Il titolo “Virgo Fidelis” che esprime in tutto significato della vita di Maria e della sua missione di Madre e di Corredentrice del genere umano affidatale da Dio – spiegano dall’Arma – non ha mai avuto una risonanza universale e un culto particolare nella chiesa. Nella liturgia infatti non esiste una speciale festa. Il merito maggiore della diffusione e dell’affermazione del culto alla “Vergine Fedele” è della “Benemerita e Fedelissima” Arma dei Carabinieri d’Italia. Nell’Arma, il culto alla “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo l’ultimo conflitto mondiale per iniziativa di S.E. Mons. Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, Ordinario Militare d’Italia, e di P. Apolloni S.J., Cappellano Militare Capo. Lo stesso Comandante Generale prese a cuore l’iniziativa e bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Vergine, Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto, Giuliano Leonardi, rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre, alla luce di una lampada, legge in un libro le parole profetiche dell’Apocalisse: “Sii fedele sino alla morte” (Apoc.2,10). La scelta della Madonna “Virgo Fidelis”, come celeste Patrona dell’Arma, è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni soldato che serve la Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “Nei secoli fedele”. L’8 dicembre 1949, Sua Santità Pio XII, accogliendo l’istanza di S.E. Mons. Carlo Alberto di Cavallerleone, proclamava ufficialmente Maria “Virgo Fidelis Patrona dei Carabinieri”, fissando la celebrazione della festa il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria Vergine al Tempio. Nella circostanza i Carabinieri ricorderanno il 77° Anniversario della “Battaglia di Culqualber”, dove il I Battaglione Carabinieri e Zaptiè, il 21 novembre 1941, in terra d’Africa Orientale, sostennero un’eroica battaglia per la difesa del caposaldo ritenuto di vitale importanza, divenendo artefici di epica resistenza, fino all’estremo sacrificio. Per il fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Infine, verrà celebrata la “Giornata dell’Orfano”, primi destinatari del dolore per le gravi perdite, ai quali i Carabinieri rivolgeranno un profondo pensiero”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati