Forza Italia passa all’attacco
“Le Marche non sono nell’agenda
politica del Governo”

PORTO SAN GIORGIO - Forza Italia in tour per le Marche spiega i motivi del no alla manovra economica del governo giallo verde. Pronto l'emendamento a firma Baldelli per destinare 85 milioni di euro alle aree terremotate.

 

di Sandro Renzi 

Da Ancona a Porto San Giorgio. Da nord a sud delle Marche per illustrare le proposte sulla manovra economica. Forza Italia scalda i muscoli e si prepara a dare battaglia in Parlamento contro il provvedimento licenziato dal Governo Conte. Ciclo di incontri sulle ragioni per cui questa manovra non piace agli azzurri. Due tappe nelle Marche. “Una manovra fatta in deficit, danneggia gli equilibri dei nostri conti e mette in difficoltà il sistema Italia con tutte le ricadute sull’economia locale”. Parole dell’on. Simone Baldelli, vicecapogruppo di Fi alla Camera, che insieme a Cangini e Fiori ha fatto il punto sulle posizioni di Fi . “Abbiamo bruciato una quota importante di risparmio in questi mesi. Non ci sono investimenti né traccia di sviluppo, i soldi che vanno a riporre sul reddito di cittadinanza potevano essere spesi in maniera diversa”.

Insomma Fi boccia in toto l’impostazione della manovra contestata anche dall’Unione Europea. “Ho presentato pochi emendamenti -annuncia ancora l’esponente azzurro- uno proprio sul terremoto”. Si tratta di destinare alle aree terremotate 85milioni di euro di risparmi della Camera, sottoscritto da tutti i gruppi politici di maggioranza ed opposizione. “E’ il terzo anno che sono primo firmatario di un emendamento in tal senso -ricorda Baldelli- e se dovesse passare sarebbero in totale 212 milioni gli euro assegnati dal Parlamento alle zone colpite dal sisma, con l’augurio che vengano utilizzati nell’esclusivo interesse delle persone, a partire dalla cure delle casette che cominciano a rovinarsi”. Un secondo emendamento è quello per rendere automatico il bonus sociale sulle bollette per le fasce meno abbienti “Di certo più efficace del reddito di cittadinanza, insomma vogliamo agevolare l’iter burocratico per ottenerlo” prosegue ancora Baldelli. “Un terzo emendamento è la possibilità di concedere il 5 per mille alle scuole in sede di dichiarazione dei redditi”. E poi la stoccata sulla legge  anticorruzione “che farà saltare il meccanismo del nostro processo penale, alla faccia degli indennizzi e dei risarcimenti promessi, allungando i tempi, e questo è frutto del fatto che i 5 Stelle trasformano i loro pregiudizi in provvedimenti normativi, la norma quindi si ritorcerà negativamente“.  Baldelli in conferenza stampa oggi pomeriggio a Porto San Giorgio ha ricordato pure che nei provvedimenti sul terremoto il Governo si è limitato solo a “prorogare i contratti e la struttura commissariale”.

Critico anche il commissario di Fi per le Marche, Marcello Fiori: “Le Marche non sono nell’agenda del Governo e non c’è nemmeno il dramma del terremoto. Nelle decine e decine di articoli della manovra il sisma figura solo in due commi e contengono due proroghe: quella allo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2019 e quella sulla struttura commissariale al 31 dicembre 2020. La Protezione civile ha stimato danni per 20 miliardi. Questo Governo ne stanzia 360 milioni. Nulla, insomma, rispetto a un’emergenza che di certo non cesserà entro il 2019. Grazie al presidente Antonio Tajani (che lunedì sarà all’hotel Royal di Lido di Fermo alle 17,30 per incontrare amministratori e eletti FI nelle Marche ndr), l’Unione europea ha stanziato invece 1,2 miliardi per il sisma che insieme ai fondi strutturali possono arrivare a 2 miliardi. Ecco il paradosso: il Governo fa continuamente polemica con le istituzioni europee. Ma è proprio da queste che arrivano gli unici fondi per l’emergenza terremoto”.

Gli fa eco il sen. Andrea Cangini: “Questo Governo ha già tradito le attese, anche dei suoi elettori. Creano ulteriore debito, sale lo spread, quindi il costo del denaro. Ciò avrebbe un senso solo se si creasse sviluppo. Invece succede il contrario e crollano i posti di lavoro. Spacciano per Flat Tax una superficiale riduzione del regime forfettario per le partite Iva. In campagna elettorale parlavano di un reddito di cittadinanza da 17 miliardi. Ne dedicheranno solo 9 e andrà tutto a debito con il grosso dei pochi benefici per il solo sud Italia”.

E’ poi la volta del capogruppo regionale, Jessica Marcozzi. “Arrogante e prepotente questo Governo. Hanno portato le Marche e l’Italia alla recessione. Assistiamo alla fuga di capitali, al crollo dei titoli di Stato, alle emergenze irrisolte del lavoro, della disoccupazione giovanile, della pressione economica, della crisi delle aziende. Il Pil è all’1,1% quando le stime di maggio parlavano di 1,4. Nel 2017 addirittura stimavano un 1,6. Le aziende sono in allarme e pagano anche una decelerazione dei consumi. Questo Governo non guarda i dati e sfida l’Ue. In Regione Fi e la Lega sono all’opposizione, critici. Ora loro governano a livello nazionale e hanno dimenticato le Marche. La nostra sta sempre più diventando una regione del sud Italia. Lieve ripresa dell’occupazione? Sono contratti a termine”. Ed ancora: “Oggi una parte della nostra minoranza in Regione è maggioranza di Governo e sta facendo peggio del Pd, di terremoto non si parla più”. La chiosa spetta al neoconsigliere provinciale, Carlo Del Vecchio, che rimarca la distanza tra pentastellati e Lega. “Abbiamo a che fare con un Governo litigioso, hanno sete di potere e poltrone e ci stanno portando davanti al dirupo. Non vedo differenze tra i 5 Stelle ed i comunisti di vecchio stampo. Rivolgo invece un appello alla Lega, che stimo e rispetto,  riprenda la via di casa; Salvini, che si trova al Governo grazie anche ai voti di Forza Italia, non ha nulla a che fare con Di Maio, prima si stacca da questi soggetti e meglio sarà. Così ricostruiremo un vero centrodestra in grado di governare il Paese”. Del Vecchio lancia anche l’allarme per le piccole e medie imprese. “Siamo noi il tessuto economico dell’Italia, ma la manovra porterà le aziende a chiudere o a scappare all’estero”.

 

 


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