I carabinieri con la droga, i soldi e i cellulari sequestrati. Al centro il maggiore Gianluigi Di Pilato
di Giorgio Fedeli e Andrea Braconi
Prosegue l’attività degli uomini dell’Arma nel Fermano per contrastare lo spaccio ed il consumo di sostanze stupefacenti. Tra Fermo e Porto Sant’Elpidio sono stati due gli arresti eseguiti in settimana da parte dei Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo e del Norm della Compagnia di Fermo. A darne notizia, questa mattina, il comandante del reparto operativo dei carabinieri, e vicecomandante provinciale dell’Arma, il maggiore Gianluigi Di Pilato
Nel primo caso si tratta di un 50enne disoccupato di nazionalità italiana, sorpreso la sera del 28 settembre in zona Paludi mentre cedeva una dose di cocaina ad un acquirente. All’interno dell’auto è stato rinvenuto un involucro termosaldato con dentro mezzo grammo di cocaina, oltre a 50 euro ottenuti dalla vendita della droga. In una successiva perquisizione nella sua abitazione è stato ritrovato un altro involucro, contenente un grammo di cocaina, e 2 telefoni cellulari.
Il giorno dopo è toccato al suo complice, un 43enne italiano, bloccato a Porto Sant’Elpidio mentre stava rientrando in casa. All’interno della residenza i Carabinieri hanno trovato circa 40 grammi di cocaina purissima, 100 grammi di hashish, 6 cellulari, 2.300 euro in contanti, 2 bilancini di precisione con residui di cocaina.
I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE
“Nelle giornate del 28 e 29 novembre – spiega il maggiore Di Pilato – i carabinieri del reparto operativo-nucleo investigativo e del Norm della compagnia di Fermo, nell’ambito di un mirato servizio teso a frenare lo spaccio e il consumo di sostanze stupefacenti tra Fermo e Porto Sant’Elpidio, hanno proceduto all’arresto in flagranza di due persone, già attenzionate da alcuni giorni. Il primo, un italiano di 50 anni, disoccupato, residente a Fermo, è stato sorpreso nella tarda serata del 28 in località paludi mentre dalla sua auto cedeva a un acquirente, arrivato a bordo di un’auto, una dose di cocaina. I militari che stavano seguendo il sospettato sono intervenuti immediatamente. E’ stato anche recuperato un involucro termosaldato contenente mezzo grammo di cocaina e la somma di 50 euro, quale corrispettivo ricevuto per la vendita dello stupefacente. La successiva perquisizione dell’auto ha permesso di recuperare un ulteriore involucro, contenente circa un grammo di cocaina e due telefoni cellulari che, assieme all’auto, sono stati posti sotto sequestro. L’arrestato, dopo essere stato trattenuto in camera di sicurezza, è comparso davanti al giudice che ne ha convalidato l’arresto, accordando i termini a difesa per il giudizio nel merito”. Bocche cucite, invece, sull’acquirente.
E da Fermo ci si sposta a Porto Sant’Elpidio, poche ore dopo: “L’attività di indagine – prosegue il maggiore Di Pilato – è proseguita la mattina seguente quando i militari sono riusciti a intercettare e bloccare a Porto Sant’Elpidio il complice, un italiano di 43 anni, nullafacente, mentre rientrava nella sua abitazione. Nell’immobile i militari hanno rinvenuto circa 40 grammi di cocaina purissima, un panetto di hashish di circa 100 grammi, sei telefoni cellulari, contanti per 2.300 euro provento dell’attività di spaccio, due bilancini di precisione intrisi di residui di cocaina, sostanza da taglio e materiale per il confezionamento. Tratto in arresto con l’accusa di detenzione e spaccio di sostazne stupefacenti, l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Fermo, in attesa dell’udienza di convalida”.
Ma il lavoro dei carabinieri non finisce certo qui: “Stiamo logicamente lavorando sia sul fronte dell’identificazione degli assuntori, dei clienti, che spaziano dai ventenni ai 50enni, e posso quindi dire che non risultano minorenni, sia su quello della fornitura. Insomma chi ha ceduto la droga ai due, il loro canale di approvvigionamento. E’ prematuro dire che siamo dinanzi a una rete dello spaccio ma di certo – l’allarme lanciato da Di Pilato – questa operazione è la riprova del fatto che nel Fermano ci sia un largo consumo di stupefacenti“. In mano ai militari dell’Arma anche un block notes in cui sono riportati codici, iniziali e numeri. Molto probabilmente un registro delle attività illecite su cui i carabinieri stanno lavorando per decifrare
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