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Scoperta la targa per Teodorico Pedrini
Calcinaro: “Importante figura culturale della città”

FERMO - Fu il primo missionario non gesuita alla corte cinese del settecento e musicista, nato a Fermo nel 1671 e morto a Pechino nel 1746

Con una breve quanto sentita cerimonia è stato intitolato a Fermo un Largo al fermano Tedorico Pedrini, primo missionario non gesuita alla corte cinese del settecento e musicista, nato a Fermo nel 1671 e morto a Pechino nel 1746.

A scoprire la targa commemorativa (nel Largo fra via Trevisani e via Bertacchini) il sindaco Paolo Calcinaro che ha ringraziato il Centro Studi Teodorico Pedrini per il lavoro che conduce nel recupero della memoria di questa importante figura culturale di Fermo e Fabio G. Galeffi e Gabriele Tarsetti, dell’omonimo Centro, curatori dell’epistolario di Pedrini, pubblicato da Quodlibet Collana Orienti, dal titolo “Son e mandato à Cina, à Cina vado – Lettere dalla missione 1702 – 1744”, con una prefazione di Francesco D’Arelli.

Galeffi ha ricordato come la scelta di quel Largo non sia stata casuale ma legata al fatto che Pedrini abitasse in quel quartiere e che quella fosse la sua parrocchia, Tarsetti ha sottolineato come la ricerca su questa figura prosegua anche perché nella storiografia cittadina fino a questo momento è mancata o non era stata sufficientemente approfondita. L’avvocato Alberto Palma, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo (che ha sostenuto il progetto editoriale), ha ricordato come la Fondazione sia vicina a iniziative culturali importanti e di rilievo per la città ed il territorio. Fra i presenti il presidente del Conservatorio “G.B. Pergolesi” di Fermo Carlo Verducci, il maestro Massimo Mazzoni, il consigliere comunale con delega al centro storico Luigi Rocchi, l’imprenditore Enrico Biondi ed il dottor Gabriele Spinucci. A seguire Don Giordano Trapasso ha impartito la benedizione.

Teodorico Pedrini, prete lazzarista non gesuita, fu scelto nel 1702 da Propaganda Fide per recarsi in Cina con la prima legazione papale guidata da Carlo Tommaso Maillard de Tournon e che per una incredibile serie di avversità non riuscì a raggiungere la corte di Pechino prima del 1711, quando ormai la legazione era tristemente fallita. Pedrini, in quanto missionario fedele alla Santa Sede nel contesto della ben nota Controversia dei Riti, divenne il primo collegamento diretto che il Papa poteva avere nei confronti dell’Imperatore Kangxi. Ma oltre ad aver avuto un rilevante ruolo nel contesto della missione cattolica del primo settecento, Teodorico Pedrini rappresenta anche un’importante figura nella storia dei rapporti culturali tra l’Europa e la Cina, in quanto fu per molti anni il principale musicista occidentale alla corte cinese, insegnò musica europea ai figli dell’Imperatore.

Nel 2005 è sorto a Fermo il Centro Studi Teodorico Pedrini con lo scopo di approfondire le ricerche sul missionario lazzarista, raccogliendo la più ampia documentazione archivistica e bibliografica a lui riconducibile. Dopo diversi saggi di tipo divulgativo e scientifico, l’epistolario è stata la prima pubblicazione organica di una parte del cospicuo epistolario pedriniano.


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