di Andrea Braconi
Il terremoto separa, l’arte unisce. È su questi cardini che ruota l’originale operazione di solidarietà ideata da Claudia Conti, 36enne di Porto Sant’Elpidio e titolare da qualche anno di un’agenzia di rappresentanza di arti visive, con sede legale a New York City. Un’iniziativa nata per supportare l’associazione no profit IlluminAmatrice, fondata nel 2017 con lo scopo di organizzare eventi sul territorio colpito dal sisma. Tra i soci fondatori di Illuminmatrice anche da un’altro elpidiense, Paolo Romagnoli (LEGGI QUI).
Claudia, intanto come definiresti la tua professione?
“Non lo so proprio! (ride, ndr)”
Proviamo lo stesso.
“Allora, ho un’agenzia a New York, che si chiama and then… studios Inc., e lavoro rappresentando artisti di diverso tipo in tutto il mondo. In inglese la mia è definita una Global Rep Firm e lavoro tanto con produzione di media, pubblicità, editoria, case editrici, etc. Now è invece una start up: volevo rappresentare anche i direttori creativi e non solo gli artisti; per farlo abbiamo messo su questo creative shop, un piccolo collettivo di gente (tra cui Lee St. James, executive creative director) che lavora nell’advertising da tempo e dove ognuno ha il suo ruolo.”
Giovedì hai lanciato la pagina Facebook per il progetto Amatrice Torn, che vede coinvolte decine di artisti italiani ed internazionali.
“Inizialmente ho chiesto ad una trentina di artisti per vedere come andava. Ma in tanti mi stanno già scrivendo, chiedendo di partecipare. Ho imparato che tutte le cose belle che possiamo dare, nel momento in cui le doniamo non sono più nostre. E la traiettoria che compie il bene che facciamo è imprevedibile: come verrà recepito e se restituirà qualcosa in cambio noi non lo possiamo sapere. Per Amatrice Torn c’è molto lavoro da fare, diversi post e altre cose, ma io ci credo molto”.
Quali sono gli artisti che hanno aderito?
“Sono molti. Ho già ricevuto il materiale di Danny Schlitz e Sean Loose (Usa), Helena Perez Garcia (Spagna/Regno Unito), Christian Papazoglakis (Francia/Grecia), Steve McDonald (Canada), Cleonique Hilsaca (Honduras/Usa), David Pintor e Cristina Martin Recances (Spagna), Min Liu (Taiwan/Usa), Mohamed Danawi (Libano/Usa), Valentina Brostean (Serbia), Meel Tamphanon (Taiwan), Yev Haidamaka (Ucraina) e gli italiani Fonzy Nils, Marco Bonatti, Fausto Montanari, Andrea Rivola, Massimiliano Di Lauro, David Sossella, Arianna Floris, Panfilia Iannarone, Francesco Calcagnini, Sara Penco, Toni Demuro, Daniele Dickmann, Monica Rossi, Resli Tale e Fabiola Colavecchio.”
Com’è avvenuto il contatto con IlluminAmatrice?
“Un giorno abbiamo incontrato Paolo Romagnoli che ci ha parlato dell’ associazione no profit di cui è uno dei soci fondatori e gli abbiamo proposto di fare qualcosa per loro: e cosa potevo fare io? Usare l’arte, che è la mia voce e il mio strumento. Sai, io non sono una ‘one woman band’, non sarei niente senza gli artisti con cui lavoro. Così ho chiesto loro di creare un’opera d’arte, in totale libertà, interpretando il concetto di ‘torn’, cioè di separazione.”
Il motivo di questa scelta?
“Quello che ha fatto il terremoto di fatto è stato spaccare, non solo la terra ma anche la comunità che è stata esiliata lungo la costa. Il sisma cambia i connotati della mappa geografica e, ancor più importante, sentimentale dei luoghi che colpisce. Agli artisti abbiamo chiesto di creare un’opera d’arte e di stracciarla di fronte ad una telecamera. E’ un atto violento, che simbolicamente fa il verso al terremoto: dilania. Questi pezzi d’arte divisi in due, verranno poi battuti all’asta su eBay. E tutti potranno partecipare, aggiudicandosi il pezzo, anzi i due pezzi. Verrà creato un evento Facebook per ogni asta. Chi parteciperà alle aste avrà qualcosa che sarà stato simbolicamente ricostruito. La nostra tag line è questa: ‘Aiutateci a rimettere insieme i pezzi’, che nel resto del mondo si traduce ‘Help us put the pieces back together’. Bello eh?”
Da Porto Sant’Elpidio ad Amatrice per “illuminare” un festival di solidarietà, arti e riflessioni
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