Itinerari di storia nel Fermano,
da Torre di Palme ai tesori
nascosti dell’entroterra

FERMO - Oltre al capoluogo, il progetto comprende Belmonte Piceno, Grottazzolina, Monsampietro Morico, Monte Giberto, Monteleone, Montottone, Ponzano

di Alessandro Giacopetti

Fermo in qualità di capofila, Belmonte Piceno, Grottazzolina, Monsampietro Morico, Monte Giberto, Monteleone, Montottone, Ponzano di Fermo sono i comuni compresi nel Progetto Integrato Locale (Pil) intitolato “Itinerari di Storia”, presentato dal Gal Fermano presso la sala conferenze delle Cisterne Romane. Presenti sindaci Bascioni per Belmonte, Fabiani per Monteleone, Farina per Grottazzolina, Carelli per Montottone, e il vicesindaco Trasatti per il capoluogo.

“Un Pil che parte dall’ascolto del territorio – ha spiegato nel corso dell’incontro Michela Borri, coordinatrice Gal Fermano – per arrivare all’obiettivo di spendere le risorse in modo sinergico, coordinato e strategico. In totale sono circa 950 mila gli euro da mettere a bando. Tutti i bando sono già pubblicati e scadranno a fine marzo 2019”.

Nella Provincia di Fermo sonno 5 i Pil: il primo è stato già presentato nella riunione svolta a Massa Fermana ed è relativo all’area dei cosiddetti Cinque Nodi. Nella riunione fermana, l’assessore a Cultura e Turismo, Francesco Trasatti, a nome del Comune capofila ha parlato di una “progettazione condivisa con le altre Amministrazioni. Fermo punta a valorizzare la frazione di Torre di Palme, inserita nei Borghi più Belli d’Italia con il nuovo punto informativo gestito, come gli altri, dalla cooperativa Turismarche, affinché sia una porta di accesso a Fermo e agli altri Comuni. Torre di Palme sarà, inoltre, strutturata come porta d’accesso agli altri due (Moresco e Servigliano) Borghi più Belli d’Italia presenti in provincia. Sempre a Torre di Palme – ha anticipato il vicesindaco di Fermo -stiamo mettendo a punto il museo archeologico, aperto a seguito dei ritrovamenti di tombe, avvenuti durante lo scavo di una conduttura da parte della ditta Edison con cui collaboriamo. Tutto questo si collega al nome del Pil, Itinerari di storia”, ha concluso Trasatti.

Nel corso dell’incontro è stato spiegato che il Pil punta ad una valorizzazione del paesaggio costruendo servizi integrati per offrire una esperienza turistica che sia unica, creando anche un format adatto a comunicarla. Nello specifico Torre di Palme e Belmonte entrano nel progetto con i loro musei dedicati ai Piceni, per potenziarli e creare nuovi spazi destinati ad accogliere l’archeologia sperimentale. Grottazzolina ha una mostra fotografica intitolata Generazioni di Piceni anch’essa da potenziare attraverso ricostruzioni archeologiche 3D, oltre alle pubblicazioni presenti nella biblioteca comunale che fanno riferimento ai Piceni. Monte Giberto conserva “Un tesoro di medaglie”, la più importante collezioni di medaglie religiose presente nelle Marche con quasi 10mila pezzi. Potrebbe essere un modo per attrarre il turismo devozionale e quello delle tradizioni popolari. Monsampietro Morico intende vuole creare la possibilità di organizzare spettacoli teatrali e di danza, anche con la proiezione di video 3D, sulla storia dei castelli di Malugero e Morica e dei loro tre figli. Ponzano di Fermo avrà la Vetrina delle Eccellenze, un contenitore per le aziende che vogliano mostrare l’artigianato locale e prodotti enogastronomici. Monteleone di Fermo punta a valorizzare la la torre esagonale, situata nel centro del paese, in parte ristrutturata e destinata ad accogliere una cartografia storica, chiamata Visioni dalla Terra. Unirà i sistemi più innovativi di visione come quelle dall’alto, ad esempio con riprese fatte con i droni, per mostrare la modifica del territorio attraverso i secoli.

Montottone partecipa con Ceramicando, che prevede la ristrutturazione di un immobile per creare spazi da destinare a Start Up della ceramica fatte da giovani, magari in co-working, con la condivisione di un forno aperto alla cottura, per quanti hanno le necessarie economie per permetterselo. Nel paese noto per le ceramiche, il progetto punta a far rinascere le botteghe di ceramisti e organizzare una “biennale della ceramica”, che per 3 o 4 giorni preveda dimostrazioni, esposizioni e vendita di oggetti.

E’ stata altresì segnalata l’assenza nel Fermano di un souvenir, prodotto d’artigianato, che il visitatore possa acquistare come simbolo della visita. Un esempio possono essere ricostruzioni dei monili dei Piceni da indossare.

 


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