Marianna Cinti e Alessandra Mancini
di Andrea Braconi
“Il nostro Paese si salverà quando nascerà una nuova cultura del dovere, della legalità democratica e della corresponsabilità, in cui ognuno si farà protagonista di buone pratiche ed impegno a tutela di diritti, dignità e pace, resistendo all’egoismo, all’isolamento ed alla indifferenza”. È il messaggio di auguri che il Tavolo della Legalità della provincia di Fermo ha voluto rivolgere a chi in questi 15 anni ha sostenuto concretamente le attività di questa rete formata da scuole, istituzioni ed associazioni.
“Il nostro percorso è iniziato nel 2004 – ricorda la coordinatrice Alessandra Mancini – e all’epoca come responsabile di vicaria della Caritas ho partecipato ad una tre giorni di formazione a Pesaro sulla cultura della legalità. Lì ho incontrato i formatori di Libera ed il loro approccio è stato determinante nel trasmettermi una passione per una sensibilizzazione su questa tematica. All’epoca c’era stata la prima grande manifestazione di episodi di bullismo e vandalismo nelle scuole e così ho iniziato a bussare alle stesse scuole. Devo dire che tutti mi hanno accolto con gratitudine”.
L’aver maturato dei rapporti di fiducia e amicizia con alcuni esponenti di Libera ha spinto la Mancini a convocare il primo tavolo. “Lo spazio ci fu offerto dalla preside Vecchiola e fu il primo incontro con alcuni dirigenti e docenti del territorio che già conoscevo come Verducci, Buondonno, Morganti, Luciani ed altri che di volta in volta si univano, sempre motivati e disponibili. Ne sono poi scaturiti altri di incontri, partendo tra il 2005 ed il 2007 con un percorso di formazione per docenti che si erano resi disponibili per far ricadere questa offerta formativa nei loro Pof”.
Alla luce di questi strumenti acquisiti, soprattutto su cittadinanza attiva e partecipazione, nel 2007 arriva la decisione di investire competenze ed energie per la conoscenza e la divulgazione della Costituzione, in modo particolare grazie al professor Volponi. “Era un modo per sanare questa carenza dello studio dell’educazione civica – ricorda la Mancini -, sensibilizzando gli studenti sull’approccio critico e lucido anche su problematiche contemporanee o in concomitanza di ricorrenze”.
Il manifesto della prima edizione della Settimana della Costituzione (2008)
La prima Settimana della Costituzione si tenne nel 2008 e vide la presenza del professor Pepe, tornato nel Fermano anche per il decennale. “Nel tempo abbiamo coinvolto molte università italiane, che ci hanno consentito di crescere di anno in anno e di avere risonanza a livello nazionale. Sono 10 le Settimane della Costituzione che abbiamo fatto ed incentrato su diversi temi, come l’articolo 10 e l’attenzione all’ambiente; poi l’immigrazione e la nuova cittadinanza, con la Costituzione alla prova con una società multiculturale; abbiamo parlato anche di guerra, democrazia e informazione”.
Un Tavolo che si è allargato con l’avvento della Provincia di Fermo, con il presidente Fabrizio Cesetti e l’assessore Giuseppe Buondonno (affiancati dalla funzionaria Laura Lupi) che vollero istituzionalizzarlo. “Oggi questa è una rete che ha dentro quasi tutti i Comuni della provincia e quasi tutte le scuole. Nel corso degli anni abbiamo indirizzato la nostra attenzione dalle scuole superiori alle medie e agli Isc, con in qualche caso anche l’ultimo anno delle Elementari. Abbiamo due referenti per ogni scuola a Fermo, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Montegiorgio, Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro, Grottazzolina e Petritoli. Facciamo molti incontri durante l’anno e siamo soddisfatti di aver coinvolto la Consulta degli Studenti, un prezioso aiuto per capire le loro esigenze ed i loro problemi. Tra i membri dell’assemblea ci sono anche quelle associazioni che si riconoscono nella diffusione di una cultura della legalità, come Aloe, Cvm, Associazione Falcone e Borsellino, Emergency, Società Operaia di Fermo e Società Operaia di Porto San Giorgio, Lipu, Antimafia Duemila e Agende Rosse”.
Un lungo percorso, quindi, che si appresta a vivere un nuovo anno all’insegna di una collaborazione utile e proficua per ognuno ma, soprattutto, come rimarca la coordinatrice del Tavolo, “per la migliore formazione dei nostri giovani e per il bene comune”.
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