“Basta con l’arroganza. La decisione sulla tassa di soggiorno è di tutto il Consiglio comunale, non del Sindaco nè di un segretario di partito”. Esordisce così il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Marcotulli, nella sua presa di posizioe sul tema che sta accendendo il dibattito a Porto Sant’Elpidio negli ultimi giorni. “A giugno si è votato per una amministrazione e non per una dittatura, il sindaco auspicava collaborazione e noi ci siamo sempre messi a disposizione, ma nè una commissione nè un confronto sul tema ci è mai stato chiesto. Coinvolgere l’opposizione nel costruire una decisione così importante è dapprima segno di rispetto delle istituzioni e delle regole oltre che segno di una maturità politica che evidenteme manca tanto al Sindaco quanto a chi si erge capitano di una armata che in consiglio comunale esegue ordini su cosa votare senza esprimere pensieri propri salvo rare occasioni. Un braccio di ferro tra operatori e maggioranza che fa ridere la cittadinanza, e chi ci guarda fuori dalla città, di certo non ci fa una buona pubblicità”.
Entrando nel merito, Marcotulli osserva come quello di Porto Sant’Elpidio sia “turismo mordi e fuggi, le presenze per i pochi grandi eventi non generano pernottamenti importanti, non si scieglie la nostra città per le ville, per i musei, per i monumenti o per particolari servizi pubblici, la si sceglie per ciò che i nostri campeggi offrono, per il buon cibo dei nostri ristoranti, per tutti quei servizi privati che hanno un buon rapporto qualità prezzo. C’è molto turismo estivo legato ad appartamenti che sfuggirebbe facilmente al balzello della tassa di soggiorno ed ecco che la stessa oltre che ingiustificata di fatto ricadrebbe pesantemente sui soli operatori e il loro clienti, tra l’altro conquistati per i soli loro meriti. Tassare di 50 centesimi il risultato esclisivo del lavoro degli operatori equivale a pensare di mettere un tassa per ogni scarpa prodotta nella nostra città”.
Marcotulli apre all’introduzione dell’imposta, ma non prima del 2021, “un percorso di avvicinamento in cui l’amministrazione deve saper porre in campo un piano di investimenti per realizzare un contorno degno del buon lavoro dei privati. Alla mia proposta di utilizzare le future entrate Imu delle piattaforme hanno risposto che è una entrata non certa, io ribadisco che invece è da ritenersi una entrata dovuta, quindi avviando subito la procedura di accertamento per gli anni non riscossi, ci consente in fase di bilancio di previsione di investire parte di dette somme, parallelamente a temporanea copertura delle somme che eventualente non verranno incasate, fino a sentenza o nuova transazione, potremmo utilizzare le somme del pregresso Ici-Imu delle piattaforme (4,5 milioni – 700.000 € di spese circa)”.
Il 2021 sarà anche l’anno, continua il capogruppo di Fdi, in cui “scadranno diversi mutui e se in questi anni sapremo amministrare al meglio le risorse, da quel momento potremo dare un ulteriore spinta con nuovi investimenti annuali sulla qualità dell’intera offerta turistica che giustificherebbe una tassa di soggiorno. Una sfida a tempo, tre anni per ridare lustro al verde pubblico, alle nostre ville, ai nostri parchi nonché realizzare una struttura di promozione professionale, non è un piano facile ma non impossibile, servono collaborazione, convinzione e determinazione. Il mio è un appello a Sindaco, parti politiche e soprattutto ai consiglieri comunali tutti, nel nostro ruolo non si sceglie ciò che è facile ma ciò è giusto!”
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