Lanfranco Mosconi, guardia della Sutor Premiata Montegranaro
MONTEGRANARO – Con la sconfitta casalinga di domenica scorsa contro Chieti, la Sutor ha perso la propria imbattibilità casalinga che durava dalle ultime partite di regular season dello scorso anno.
Difronte ad un grande avversario ben allenato e dalla mano molto calda, i ragazzi di coach Ciarpella se la sono giocata per i primi tre periodi di gioco, prima di cedere nell’ultimo quarto dove gli ospiti hanno preso definitivamente largo.
Una battuta d’arresto da cancellare velocemente per concentrarsi al meglio sulle numerose insidie che separano i gialloblù dalla post season, a partire già dal match di domenica pomeriggio, palla a due ore 18:00, contro il Basket Club San Benedetto di coach Aniello.
Scambiamo allora due chiacchiere con il numero 20 gialloblù Lanfranco Mosconi in vista dell’importante sfida di domenica al palasport “Speca” di San Benedetto del Tronto.
Mosconi, partiamo dalla sconfitta di domenica scorsa: primo stop casalingo contro un avversario di tutto rispetto come Chieti, attualmente secondo in classifica…
“Chieti è una squadra veramente forte, secondo me una delle più attrezzate in questo campionato come dice anche la classifica, dove si va delineando al comando il terzetto composto da Valdiceppo, Chieti e Lanciano. Loro hanno giocato veramente bene e vivono un ottimo periodo di forma: tirare con quelle percentuali è veramente difficile se consideriamo anche con i diversi tiri ad alto coefficiente realizzati. Sarà difficilissimo per chiunque batterli allo stato attuale”.
Chieti ha tirato con delle percentuali veramente ottime, ma cosa si poteva migliorare secondo lei?
“Noi abbiamo fatto i primi due quarti molto buoni, non eccellenti, ma molto buoni. A livello di intensità invece nelle ultime due frazioni di gioco siamo scesi, e con noi anche le percentuali al tiro. La differenza poi come sempre sta nelle piccole cose: alcuni taglia-fuori che potevano essere gestiti meglio, alcuni scelte offensive sbagliate e così via. Dovremmo giocare sui nervi ma spesso non ci riusciamo”.
Domenica alle 18.00 si scende in campo sul parquet sambenedettese per affrontare una squadra in grande forma, vogliosa di riscatto dopo la vittoria sutorina dell’andata alla Bombonera. Che partita si aspetta? Quali sono le chiavi per portare a casa i due punti in palio?
“San Benedetto è una squadra giovane ed informa: mix micidiale da affrontare. Hanno la capacità, e lo stanno dimostrando, di saper crescere e di migliorarsi alla lunga, grazie anche sicuramente al lavoro svolto in allenamento dal coach e dai suoi collaboratori. Quando giocano in casa poi riescano a dare il 101% di loro stessi: dovremmo essere bravi a farli tirare con buone percentuali e ad aumentare la fisicità sotto le plance”.
Coach Ciarpella ha definito questa partita già come decisiva per la lotta ad un piazzamento playoff….
“Ha pienamente ragione Marco. Da adesso in poi abbiamo tutte finali da giocare con l’obiettivo di raggiungere un buon piazzamento playoff, a partire proprio da San Benedetto dove vincere significherebbe tenere dietro in classifica una tua ipotetica rivale in ottica post-season”.
Primo anno in maglia gialloblù dove però ha ritrovato tanti amici ed ex colleghi: che sensazioni sta provando in questa prima parte di stagione?
“E’ una bellissima sensazione anche perché trovare in serie C una squadra che abbia questo seguito e una società che sia così organizzata è veramente molto difficile. Ci e mi gratifica molto vedere serietà fuori dal campo e grande supporto sugli spalti in casa e fuori. Diventa tutto più facile in questo ambiente lavorare in palestra durante la settimana e sul parquet la domenica.
Dal punto di vista sportivo però spero di poter dare di più nel corso del tempo, sia in termini di leadership che a livello di quelle piccole cose che dicevo prima e che poi alla fine sono in grado di fare la differenza”.
Dall’esterno sembrate un gruppo molto unito…
“Assolutamente sì! Siamo tutti amici anche fuori la Bombonera, merito anche della società che ha messo insieme tutti ragazzi della zona che si conoscevano già”.
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