“ La situazione evidenziata dall’ultima rilevazione Movimprese conferma purtroppo il trend negativo del primo semestre dell’anno, con una performance marchigiana negativa, dove pesa notevolmente il dato delle iscrizioni (scese nel 2018 sotto quota 9.000). In accordo con la tendenza italiana il comparto turistico tiene leggermente meglio degli altri, mentre i settori tradizionali della manifattura e delle costruzioni sono sostanzialmente fermi” commenta il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini
“A fronte del calo delle nascite d’impresa ( e della poca longevità delle nuove nate) in Italia e nel nostro territorio, e al netto degli interventi del Governo, la Camera di Commercio delle Marche può fare la sua parte innanzitutto continuando a rafforzare la semplificazione amministrativa, forti del prezioso strumento del SUAP (sportello unico per le attività produttive); inoltre prevedendo nel proprio bilancio – in corso di predisposizione – interventi economici a diretto supporto delle PMI in ambiti diversi: dall’internazionalizzazione, che continua ad essere la più forte leva di sviluppo, al credito; con un’attenzione particolare per le realtà dell’area di crisi e del cratere”
IL QUADRO GENERALE
Il 2018 si è chiuso per le Marche con un saldo negativo tra aperture e chiusure d’imprese, sulla base dei dati forniti dalla rilevazione trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere – Infocamere sulla banca dati dei Registri delle Imprese delle Camere di commercio.
A fronte di 8.732 iscrizioni, le cessazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) sono state infatti 9.326.Il saldo tra iscrizioni e cessazioni nette è negativo per 594 unità, cui corrisponde un tasso di sviluppo, anch’esso ovviamente negativo, pari a -0,34%1, che riprende la tendenza negativa degli anni precedenti, temporaneamente invertita lo scorso anno (+0,28%).
L’andamento marchigiano si presenta in controtendenza rispetto a quello del Paese che ha fatto invece rilevare nel 2018 un tasso di sviluppo di +0,52%, in rallentamento rispetto al 2017 (+0,75%).
Al 31 dicembre 2018 nelle Marche si contano quindi 170.194 imprese registrate, delle quali 148.858 attive.
Per quanto riguarda le imprese del Fermano nel 2018 il registro ne contava 20.803. A far preoccupare il sandro tra inscrizioni, 1.106 e cessazioni 1190, ovvero una cifra negativa di 84 unità pari al meno 0,40%.
LE FORME GIURIDICHE
Sotto il profilo delle diverse forme giuridiche, l’andamento del tessuto imprenditoriale marchigiano presenta un risultato positivo per le sole società di capitale, che chiudono il 2018 con un saldo di +1.048 imprese (2.439 sono le iscrizioni e 1.391 le cessazioni nette).Il loro tasso di crescita annuale, inferiore alla media nazionale (4,00%), è pari a +2,57%, con valori positivi per tutte le province della regione e picchi nelle province di Ascoli Piceno (3,80%) e di Macerata (3,75%). L’apporto delle società di capitale non è riuscito a controbilanciare gli andamenti delle altre classi di forma giuridica, ma ne ha parzialmente contenuto l’effetto sul risultato complessivo.
Sono infatti stati sfavorevoli gli andamenti sia delle società di persone sia delle imprese individuali.
Nelle Marche le società di persone hanno fatto rilevare un saldo negativo per 506 unità e un tasso di crescita, anch’esso negativo, di -1,58%, in linea con quello nazionale (-1,51%). Le iscrizioni sono state 744 e le cessazioni nette 1.250. Tutte le province marchigiane hanno fatto rilevare tassi negativi per le società di persone (dal -0,73% della provincia di Macerata al -2,03% di quella di Ancona).
Considerazioni analoghe valgono per le imprese individuali, che rappresentano la forma giuridica più diffusa, con 93.804 imprese (pari al 55,1% delle imprese totali marchigiane). Il saldo tra iscrizioni (5.377) e le cessazioni nette (6.507) è negativo per -1.130, con un tasso di crescita negativo corrispondente di -1,18% (-0,62% per l’Italia).
L’andamento è il medesimo per tutte le cinque province (dal -0,75% di Ascoli Piceno al -1,73% della provincia di Ancona).
Infine la categoria aggregata delle “altre forme giuridiche”, in crescita in Italia (+0,41%), segna invece un tasso di crescita negativo nelle Marche (-0,15%), con andamenti di segno positivo in alcune province della regione e negativo in altre.
LE DINAMICHE SETTORIALI
Nelle Marche, come peraltro nel Paese, i settori più rilevanti per numerosità assoluta delle imprese fanno rilevare un segno negativo. Si tratta delle attività manifatturiere (-131), delle costruzioni (-136), del commercio (-359) e dell’agricoltura silvicoltura e pesca (-396). Tra gli altri settori di attività economica con segno negativo va segnalato quello del trasporto e magazzinaggio (-74).
La maggior parte dei settori ha invece saldo dello stock, corretto per le cancellazioni d’ufficio, di segno positivo, tra i quali spiccano: le attività professionali, scientifiche e tecniche (+152), le attività immobiliari (+120), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+110) e quelle di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+101).
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