di Alessandro Giacopetti
“Un momento centrale per la vita del Pergolesi”. Così il presidente del Conservatorio, Carlo Verducci, ha definito il concerto che inaugura l’anno accademico, in programma venerdì sera 1 febbraio, prima di rivolgere l’attenzione ai numeri delle iscrizioni. “I numeri hanno un trend molto positivo. Il Conservatorio – ha affermato il presidente – è una comunità di iscritti che crescono e che si affermano al livello umano e professionale grazie alla qualità dei docenti e al lavoro del personale”.
Se da una parte sono 16 gli iscritti al corso tradizionale, oramai in esaurimento, aumentano gli iscritti totali passando da 450 a 513 di cui 444 italiani (+183) e 69 stranieri (+28). Nello specifico il corso triennale sale da 141 a 183 iscritti, quello biennale da 63 a 93, e il preaccademico, che si chiamerà propedeutico passa da 173 a 214 componenti.
“Il Conservatorio quest’anno ha ampliato i corsi, le attività di ricerca e produzione artistica ottenendo una maggiore presenza nella vita della città – ha aggiunto Carlo Verducci – poiché collabora con Comuni, associazioni e università: la Politecnica delle Marche e l’Università di Macerata, attraverso protocolli di intesa. Non escluso il Conservatorio Rossini di Pesaro”.
Nicola Verzina, direttore del Conservatorio ha sottolineato: “L’incremento delle iscrizioni dimostra la nostra attrattività. Quest’anno lavoriamo ai corsi propedeutici che sostituiscono quelli preaccademici, che gli studenti svolgono prima del triennio formativo. Partiranno nell’anno accademico 2019-20 e dureranno tre anni. Inoltre – ha specificato il direttore Verzina – abbiamo il Master di II livello in ‘Interpretazione della Musica Moderna e Contemporanea’ che partirà nel prossimo anno accademico con un bando in uscita a primavera”.
Relativamente al concerto di inaugurazione del 1 febbraio, Nicola Verzina ha dichiarato: “Il programma è importante perché offre alla città la qualità e i contenuti che il Conservatorio sa dare. E’ composto da tre parti: una curata dall’orchestra jazz, del relativo dipartimento; la seconda prevede l’esecuzione in prima assoluta del tema con variazioni con accompagnamento d’orchestra del compositore Giuseppe Martucci, esponente della scuola strumentale ottocentesca italiana. La terza sarà un capolavoro del sinfonismo romantico italiano, con Nicola Samale in veste di direttore e il nostro collega Fabrizio Viti eccellente pianista solista”.
A curare il lavoro di ricerca che ha portato all’esecuzione del brano di Martucci è stato Italo Vescovo, docente di Composizione proprio al Pergolesi. “E’ un esempio concreto di ricerca musicale partito da una indagine negli archivi e nella biblioteca per cogliere la parte musicale che verrà riproposta. Giuseppe Martucci era un valente pianista e direttore di orchestra. Composto nel 1882 – ha spiegato Italo Vescovo – nel 1900 ha realizzato una versione per 2 pianoforti, mentre nel 1905 ne ha stilata una per pianoforte e orchestra, rimasta incompleta. Il lavoro di completamento ha riguardato parte della settima e l’ottava variazione oltre al finale. Non è stato svolto a caso ma effettuato secondo studi sulle composizioni precedenti e puntando alla conservazione di quanto Martucci aveva scritto”.
E’ stato poi il direttore Verzina a mostrare soddisfazione per l’approvazione, finalmente, del Liceo Musicale nell’ambito del Liceo Artistico Preziotti-Licini: “Si va ad inserire nel discorso relativo alla filiera dell’offerta formativa in quanto tale liceo dovrebbe formare studenti che si iscriveranno poi al Conservatorio e la cui frequentazione sostituisce i nostri corsi propedeutici. Da parte nostra – ha anticipato con convinzione il direttore del Pergolesi – vorremmo collaborare attivamente”.
Conclusioni affidate a Fracesco Trasatti, assessore alla Cultura: “Il senso della filiera e di Fermo dichiarata città dell’apprendimento dal progetto Unesco Learning City è questo: unire le realtà presenti, dal liceo musicale al conservatorio all’indirizzo musicale della scuola Fracassetti al lavoro dell’accademia Annio Giostra, passando per la Rete Lirica delle Marche. Prossimo obiettivo – ha anticipato Trasatti – lavorare ad un piccolo libro che riassuma le attività formative della città. Fare filiera significa creare percorsi professionali di formazione per figure destinate a creare un ritorno per il territorio. Ciò deve divenire un patrimonio collettivo della città. Ecco, quindi, che il concerto di inaugurazione dell’anno accademico del Conservatorio non resta un appuntamento musicale isolato ma è il risultato del lavoro di formazione e di creazione di figure professionali”.
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