“C’è ancora molta strada da fare verso l’affermazione della verità e contro uno strisciante negazionismo, basta guardare al moltiplicarsi di fatti di cronaca che vigliaccamente, insultano la memoria dei morti nelle foibe o di coloro che hanno lottato per le loro idee a sostegno di una verità negata da troppo tempo”. Esordisce così la capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, che aggiunge: “Per questo ho presentato una mozione regionale che mi auguro possa essere discussa proprio nella seduta dell’Assemblea Legislativa dedicata al Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata”.
Nella mozione la Leonardi ricorda come la Legge n. 92 del 2004 riconosce il 10 febbraio quale Giorno del Ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. La legge regionale n. 8 del 2012, prosegue Leonardi, inoltre sottolinea l’importanza della promozione di una attività politico-istituzionale rivolta in particolar modo alle scuole di ogni ordine e grado, tesa alla diffusione della memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata-istriano, quale tragedia nazionale e testimonianza della brutale violazione dei principi di libertà, rispetto dei diritti umani e autodeterminazione dei popoli.
Al contempo negli ultimi mesi stiamo assistendo ad un crescendo di fenomeni aberranti, evidenzia la rappresentante regionale del partito della Meloni, come il convegno negazionista e revisionista patrocinato a Parma dall’Anpi o come le scritte disumane sui muri di una scuola media di Milano che inneggiavano alle foibe e all’uccisione di Segio Ramelli da parte dei comunisti di avanguardia operaia. Oppure allo sfregio della stele in memoria di Norma Cossettto, riconosciuta martire delle foibe, e insultata da scritte anarchiche. Vergognoso inoltre, afferma la Leonardi, il post su facebook dell’Anpi di Rovigo nel quale si legge che “..sarebbe bello spiegare ai ragazzi delle medie che le foibe le hanno inventate i fascisti, sia come sistema per far sparire i partigiani jugoslavi, che come invenzione storica. Tipo la vergognosa fandonia della foiba di Basovizza…”.
Purtroppo neanche le Marche sono esenti da simili vergogne, ricorda Leonardi. “Risuonano ancora come uno schiaffo alla memoria delle vittime delle foibe i cori che lo scorso anno a Macerata, in un corteo che formalmente sarebbe dovuto essere contro violenza e discriminazioni, hanno intonato sul famoso brano della Carrà un vergognoso “ma che belle son le foibe da Trieste in giù”.
Il Consiglio regionale pertanto dovrebbe prontamente stigmatizzare queste pericolose dichiarazioni per il fatto che ogni negazionismo va condannato ed è reato, ogni parte politica deve, continua Leonardi, prendere una univoca posizione condannando le dichiarazioni dell’Anpi di Rovigo e le azioni sopra ricordate. Oltre alla condanna occorre essere propositivi e guardare al futuro senza più questo clima di odio, pertanto nella mozione l’esponente di Fratelli d’Italia chiede che in ricorrenza del Giorno del Ricordo, si possano organizzare visite formative di studenti delle Scuole di Primo e Secondo Grado delle Marche nei luoghi simbolo del martirio delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.
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