“Dopo le ultime dichiarazioni fatte dal Laboratorio Civico in merito alla questione delle nuove agevolazioni IMU per chi rinegozia i contratti di locazione delle attività commerciali, sembra necessario puntualizzare alcuni concetti che forse non sono stati ben compresi, come non compresi sembrano essere stati lo spirito ed il senso della misura”. Interviene così l’assessore al Bilancio di Porto Sant’Elpidio Emanuela Ferracuti in replica al gruppo di minoranza.
“Va anzitutto premesso – spiega la Ferracuti – che nonostante la legge di bilancio 2019 L.30/12/2018 n.145, contenente disposizioni di interesse per la finanza ed i tributi degli enti territoriali, non abbia disposto il blocco delle aliquote e tariffe dei tributi locali, consentendo quindi ai Comuni di rimodulare anche in aumento tutte le aliquote dei tributi di propria competenza, questa amministrazione ha voluto confermare tutte le tariffe applicate in corso d’anno 2018 mantenendo altresì tutti gli sgravi ed esenzioni in essere. La misura, criticata dal Laboratorio, vede, una riduzione dell’aliquota ordinaria IMU (agevolazione che perdurerà per 3 anni), dall’1,05% allo 0,80% per i proprietari di immobili di categoria C/1 e C/3 inutilizzate al 01 gennaio dell’anno in corso, e per i quali nel coso dell’anno verranno stipulati contratti di affitto, e la riduzione dall’1,05% allo 0,7% per i proprietari di immobili di categoria C/1 e C/3 concesse in locazione, che nell’anno 2019 rinegozieranno il canone con una riduzione di almeno il 20%. La misura è volta da un lato ad incentivare e promuovere la nascita di nuove imprese nel commercio al dettaglio, nell’artigianato e dei pubblici esercizi di somministrazione, dall’altro a sostenere tutte quelle attività che in un periodo in cui, a causa del perdurare della crisi, già da tempo i locatari fanno richiesta di rinegoziazione al ribasso dei canoni non si ha un riscontro in tal senso. Quindi infine anche ad incentivare il proprietario ad accettare in quanto tale la richiesta di ribasso”.
Assessore al bilancio che conclude: “In un periodo di crisi mordente, possedere un locale vuoto diventa un lusso che pochi possono ormai permettersi. Per questo motivo si sta assistendo a un incredibile aumento dei cartelli “affittasi” e ad un conseguente abbassamento globale dei canoni di locazione. Una situazione che non può, ovviamente, non incidere anche sulle situazioni preesistenti. E’ proprio questa seconda misura che mira a sanare tale realtà. La misura adottata da questa amministrazione, già sperimentata in altre realtà ed approvata dal MEF, affiancata all’introduzione della cedolare secca anche sui locali commerciali (Legge di Bilancio 2019 n.145) vuole essere in sostanza un aiuto per risolvere uno dei problemi che colpisce la nostra economia: la diffusione di locali sfitti. Un problema a cui hanno contribuito sì il commercio elettronico, ma anche l’eccesso di tassazione sugli immobili locati, e non certo può concretizzarsi nell’idea che l’ente in quanto tale debba farsi carico della parte di affitto ridotta al locatario. A conferma di ciò il plauso fatto all’amministrazione dalle Associazioni di categoria, nelle settimane scorse, che in quanto tali hanno una percezione della realtà delle attività presenti sul territorio chiara e puntuale. Rimaniamo quindi in attesa di proposte concrete, poiché le sterili critiche in quanto tali sono solo fini sé stesse”.
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