Non si placa il botta e risposta tra l’assessore al bilancio Emanuela Ferracuti e Laboratorio civico, nella persona di Alessandro Felicioni. E dopo le recenti dichiarazioni della delegata al bilancio comunale, tocca ora proprio al consigliere Felicioni: “Da noi è stato compreso tutto, fin troppo bene. Forse quello che non comprendiamo proprio è come si può pensare che per avere un risparmio di mille euro all’anno di Imu qualcuno dovrebbe essere disposto a perderne 3500 di affitto? O che risparmiare 25 euro di Imu ogni 10 mila pagate possa essere un così grosso volano per la rinascita del commercio.
Quello che critichiamo, ad anche aspramente, è la superficialità politica con la quale si pensa di poter risolvere una situazione così complessa e gravosa quale è la crisi del commercio e delle attività economiche locali con misure del tutto insufficienti se non addirittura illogiche, buone solo per imbrattare uno sterile e vacuo manifesto di vicinanza e solidarietà verso le attività produttive in difficoltà.
Non mi pare che mi venga risposto sui numeri. Ma non è una novità.
Anziché snocciolare leggi di bilancio, cedolari secche e Mef, (leggi l’articolo a cui si riferisce Felicioni) che non dipendono, nel bene e nel male, dall’amministrazione locale, ci saremmo aspettati interventi più concreti se veramente si vuole utilizzare la leva fiscale per aiutare il commercio e la ripresa delle attività.
Ci si spiega, per noi che non comprendiamo, che “in un periodo di crisi mordente, possedere un locale vuoto diventa un lusso che pochi possono ormai permettersi”. E allora che si fa? Si aumentano le tasse per disincentivare il fenomeno. Così imparano a voler tenere i locali sfitti! Sì ma l’aumento è minimo, si dirà (dall’1,05% all’1,06%). Beh forse perché questo è il massimo consentito dalla legge. E già, proprio così. Potrebbe anche dire l’assessore che la dura prova di resistenza di fronte alla tentazione di aumentare le tariffe, ora che non c’è più il blocco, è stata vinta, proprio per i locali sfitti, per il semplice fatto che noi non potevamo aumentarle di più, anche senza blocco; perché sono già al massimo consentito dalla legge.
Peraltro il blocco vale al rialzo, non al ribasso; nessuno vieta loro di ridurle in maniera significativa e non con manovre che, alla fine dei conti, non è nemmeno chiaro se porteranno ad un aumento o ad una riduzione del gettito.
Vogliono proposte serie? Se proprio vogliono utilizzare la leva fiscale, intervengano sulla Tari che pesa direttamente sugli esercenti e non sui proprietari. Come? Rinegoziando il costo della gestione dei rifiuti con il concessionario, ad interim, da dieci anni”. Felicioni nel suo intervento parla anche di “una proprietà che ci deve più di un milione di euro di Imu” per poi concludere sarcasticamente:”Troppo difficile, vero? In effetti meglio sbandierare sconti da tre per due che alla fine della fiera, in un’ottica di efficienza ‘paretiana’, tengono buoni un po’ tutti senza rimetterci affatto”.
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