di Giorgio Fedeli
Polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza. Tutti in campo per controlli incrociati e monitoraggio dei punti sensibili lungo la costa. Questa mattina non è passata inosservata, soprattutto a residenti e automobilisti, la massiccia presenza delle forze dell’ordine dispiegate lungo la costa, soprattutto nei punti che le divise ritengono da sempre ‘caldi’, ‘sensibili’ in materia di spaccio, prostituzione, reati predatori ma anche in materia di immigrazione clandestina.
La polizia di Stato della questura di Fermo, insieme ai colleghi del reparto prevenzione crimini di Pescara, e la guardia di finanza con l’unità cinofila del Gruppo delle Fiamme gialle di Fermo, è stata notata a Lido Tre Archi tra appartamenti e garage. In strada quattro mezzi della polizia e il furgoncino della cinofila della Finanza per controlli incrociati e capillari. Lungo le principali arterie della costa, tra Porto Sant’Elpidio, Fermo e Porto San Giorgio presenti i militari dell’Arma dei carabinieri con le stazioni locali e il nucleo Radiomobile della compagnia di Fermo. Uno schieramento di forze che ha fatto domandare a molti cosa fosse successo. Nulla di straordinario, sembrerebbe, solo, si fa per dire, controlli a tappeto. E, se si supera la curiosità legittima del momento, è proprio quello che vogliono i cittadini per un monitoraggio puntuale e costante del territorio e una sicurezza maggiore, non solo reale ma anche percepita. Bocce cucite, almeno per il momento, sull’esito dei controlli, in attesa di report ufficiali da parte dei vertici delle varie forze dell’ordine del Fermano. Ma già la loro presenza, se anche non rappresenta più una notizia data la ciclicità con cui vengono effettuati simili controlli, di certo contribuisce a rasserenare i residenti. Molto c’è da fare, lo sanno tutti, per contrastare, fino magari a stroncare, fenomeni radicati sulla costa ma con tentacoli ormai evidenti fin nell’entroterra che arrivano anche fuori provincia, a partire dallo spaccio e dalla prostituzione. Ma polizia, carabinieri e finanza hanno già le loro ‘mappe’ dell’illegalità. E operazioni ‘sotto la luce del sole’ come quella odierna sono solo la punta dell’iceberg che, se da una parte lancia un chiaro messaggio ai cittadini, dall’altra serve a far sentire sempre più il fiato delle divise sul collo di criminali e, più in generale, del sottobosco di illegalità ramificata con basi logistiche in costante mutamento ma anche con punti nevralgici ormai consolidati.
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