di Gianluca Ginella (foto di Fabio Falcioni)
«Lavorava e si occupava della famiglia, mio fratello era un ragazzo tranquillo» dice Danilo Peroni mentre sta sul ponte che passa sopra a quel maledetto canale dove poche ore prima è morto suo fratello Simone, a soli 36 anni. Piange, è disperato ma riesce anche a mantenere la forza per gestire la situazione e parlare di suo fratello.
«Ieri sera è andato a portare la figlia alla chiesa, per la recita. Poi è ripartito per tornare a casa, ma non è arrivato. Cosa sia accaduto non lo sappiamo. Io penso che possa avere avuto un colpo di sonno mentre guidava, al 90 percento penso che l’incidente sia avvenuto per questo» spiega Danilo Peroni. Sull’asfalto, pochi metri da lui, le tracce degli pneumatici della Volvo di Simone Peroni che danno l’idea di ciò che è accaduto. L’auto pochi metri prima del ponte si è allargata sulla corsia opposta ed è finita su di un campo per poi infilarsi a lato del ponte e finire nel canale. Solo questa mattina sono stati trovati l’auto e il corpo senza vita di Simone. «Mio fratello aveva il cellulare scarico ieri, alle 21,30 era già scarico e non riuscivano a contattarlo quando non è rientrato a casa. Lo abbiamo cercato in giro ma non l’abbiamo trovato» continua Danilo. Con lui sul luogo dell’incidente c’è il padre di Simone, c’è Roberta, la convivente con cui il 36enne ha avuto tre figli «due femmine e un maschio, il più piccolo ha sette mesi» dice Danilo. Le bambine hanno nove e sei anni.
Una tragedia per questa famiglia che ha perso un giovane padre che dedicava la sua vita ai suoi bimbi e al lavoro «era impiegato al fustellificio Romaldini, a Montegranaro – continua Danilo –. Si dedicava alla famiglia, in passato ha giocato a calcio per diversi anni in squadre di Montegranaro, ma a livello dilettantistico. Era un ragazzo tranquillo di 36 anni. Casa, famiglia, lavoro. Noi siamo di Montegranaro ma lui da alcuni anni abitava a Montelupone con la sua famiglia». Dopo l’incidente è stato dato il nullaosta alla sepoltura. Resta da fissare il funerale. Intanto Cinzia Mandolesi, presidente del comitato parrocchiale “L’Abbadia”, in segno di lutto per quello che è accaduto ha deciso, in accorso con il Comune e il parroco, Giacomo Ippolito, di annullare i fuochi d’artificio previsti per domani in occasione della festa del patrono di Montelupone. Gli altri eventi in programma, già entrati nel vivo, proseguiranno ma i concerti si svolgeranno con il volume della musica ridotto.
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