di Alessandro Giacopetti
Tracciare un bilancio di 20 anni di attività e rilanciare i propri scopi in vista del futuro. In occasione del raggiungimento del prestigioso traguardo di due decenni, l’associazione Aloe Onlus organizza una giornata alla quale sono invitati tutti coloro che ne hanno fatto parte. Si svolgerà il 24 marzo a Montegiorgio ospitando dai fondatori ai dirigenti, da missionari a coloro che hanno scelto di partire per effettuare esperienze di volontariato. Tra quelli impegnati nell’organizzazione in questi giorni all’interno della sede nella Casa delle Associazioni a Fermo, ci sono Franco Pignotti e Fabio Sebastiani.
“Dal territorio di Fermo ai territori del sud del mondo attraverso i viaggi di missionari che tornano in Italia per proporre la loro esperienza o i viaggi di circa una ottantina di volontari che al termine di un periodo di formazione, si sono recati in luoghi di missione. Caratteristica di Aloe – racconta il responsabile dei progetti, Pignotti – è quella di operare in varie aree del mondo mantenendo un collegamento con il Fermano, aiutando, quindi, missionari locali che sono andati all’estero. In 20 anni abbiamo toccato 20 paesi, compresa l’Italia. In alcuni abbiamo fatto piccoli progetti, in altri progetti più grandi – spiega Franco Pignotti – che ricorda, ad esempio, un prete in Madascar che ha costruito una scuola nella capitale Antananarivo alla quale mancavano gli infissi. Aloe lo abbiamo aiutato con un contributo. C’è una missionaria laica originaria di Mogliano che abbiamo aiutato a realizzare una mensa per i poveri ad Olavarria, in Argentina.
Un progetto più grande è stato il centro di riabilitazione e fisioterapia rivolto soprattutto a bambini disabili in Togo. Aloe paga il salario annuale del fisioterapista. In Perù c’è un progetto legato alla figura di un grande personaggio: padre Mario Bartolini che da anni difende i territori dei popoli indigeni minacciati dalle multinazionali. Padre Bartolini è stato più volte ospite di Aloe in incontri a Fermo.
Tra i primi progetti che abbiamo sposato è quello in Bagladesh di Lucidio Ceci, missionario originario di Montegiorgio. Si dedicava alle scuole nel territorio di confine sudorientale del Bangladesh con la Birmania. Con pochi soldi è riuscito a fare una rivoluzione scolastica. Oggi, a vari anni dalla sua scomparsa collaboriamo con l’associazione di maestri che lui ha creato. Grazie al coinvolgimento della parrocchia di don Luigi Ciccalé, nella piazza di Montegiorgio c’è una lapide commemorativa del missionario e la scuola primaria è intitolata proprio a Lucidio Ceci. Lui ha scritto moltissimi racconti in bengalese per i bambini di quel paese. Ora c’è un suo confratello che ne sta traducendo alcuni in italiano. L’idea è quella di raccoglierli, in futuro, in una pubblicazione illustrata da leggere ai ragazzi delle scuole del nostro territorio”, conclude Franco Pignotti.
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