di Andrea Braconi
Mettendo insieme un’azienda che produce stampi, uno scatolificio e un ingrosso di frutta difficilmente potreste pensare al mondo del cioccolato. E invece, grazie a Tipicità, accade anche l’impossibile. O qualcosa di simile. Perché nella storia della società MqC (acronimo di Mutual Quality Crew) non c’è soltanto un prodotto lontano anni luce rispetto alle attività della Di Battista di Monte San Vito, della Santoni di Rapagnano e della Sbrolla Frutta di Sant’Elpidio a Mare. Qui il cioccolato “è solo il primo treno che abbiamo preso”, come ci confermano i protagonisti di questa nuova avventura imprenditoriale. Piuttosto, siamo di fronte all’unione di energie, di professionalità e di visioni che lanciano “un nuovo modo di vedere l’impresa marchigiana”.
Dunia Romoli, insieme alla sua socia Cristina Traini e ai titolari delle singole aziende, ha dato forma e sostanza a Mqc. “Siamo una squadra, persone che vogliono trasmettere qualità in tutto quello che fanno, in quello che producono e anche in quello che sono. Perché noi siamo qualità marchigiana. Fare qualcosa insieme avrebbe potuto significare qualsiasi cosa e prendere qualsiasi treno. In quel momento è passato il treno del cioccolato e abbiamo iniziato da quel prodotto. Abbiamo preso in licenza d’uso un marchio e abbiamo studiato il mondo del cioccolato, programmato e fatto insieme un piano industriale per creare un’azienda nel cratere. Nel frattempo abbiamo cominciato a rilanciare il marchio precedente e iniziando a pensare ad un nuovo marchio come Mqc”.
E proprio in virtù di questo approccio, il prossimo step potrebbe essere di qualsiasi tipo. “Potrebbe essere pasticceria, ma potrebbero anche essere scarpe, chi lo sa? – lascia intuire Romoli -. Sicuramente noi puntiamo sulla qualità d’eccellenza, soprattuto di una squadra. Insieme, le forze di più imprenditori riescono a far nascere qualcosa di molto potente. La nostra è un’azione in contro tendenza rispetto a quanto accade oggi. Invece, siamo un campione di un nuovo modo di vedere l’impresa marchigiana. La condivisione dell’esperienza sta dando risultati grandissimi, che non si fermano alla creazione di un ottimo cioccolato. Per questo non vogliamo essere identificati come quelli che fanno la cioccolata, ma come un gruppo che sta bene e che lavora bene insieme”.
A supporto delle riflessioni della Romoli anche le parole di Stefania Di Battista, che ripercorre la genesi dell’azienda. “Come arriviamo a Mqc? Ci arriviamo con Tipicità. Ci siamo conosciuti negli ultimi tre anni in questa manifestazione, e da lì insieme abbiamo sempre collaborato, confrontandoci sulle nostre rispettive attività. Eravamo in sintonia e Tipicità è stato il trait d’union. Così ci è venuta la voglia di fare qualcosa insieme e ci siamo detti: cosa facciamo? Conoscevamo questa realtà con il suo cioccolato di qualità. Il loro punto debole era la parte commerciale, quella che per noi invece era pane quotidiano. Allora ci siamo detti: perché non ci uniamo, creando una società che possa fare diverse cose, iniziando con l’esperienza cioccolato avendo come base un marchio già esistente? Da lì è nato tutto, e Mqc adesso si sta espandendo”.
“Questo è il case study di un’azienda che vuole investire nel territorio – rimarca Zarifa Maria Garofalo, residente negli Stati Uniti e specializzata in marketing -. Ho conosciuto questo gruppo di persone a New York lo scorso anno con Tipicità e e mi sono appassionata al loro progetto, che nasce da diverse aziende impegnate in settori diversi, dall’ecosostenibile design all’energia alternativa, passando per la frutta. Qui ognuno ha portato la propria esperienza di azienda con prodotti di alta qualità e questo oggi può e deve fare la differenza”.
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