Lo striscione esposto dagli Ultras Psg sul sottopassaggio di via Oberdan lo scorso 24 agosto 2018, in memoria del terremoto che due anni prima colpì i comuni di Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto
di Leonardo Nevischi
PORTO SAN GIORGIO – «Va bene tutto, ma questo non è più calcio. Ieri vittoria strameritata, tuttavia non sono contento. Non sono contento per la piccolezza, e mi trattengo, di quei quattro imbecilli che gridavano “terremotati”. Siete ridicoli e meritate solo il peggio». È con queste dure parole che esordisce il portiere della Maceratese, Alessandro Tomba, nel suo sfogo social, nel quale mette da parte la gioia per la pesante vittoria di ieri al Comunale di Porto San Giorgio (0-4) e sfocia tutta la sua rabbia per gli episodi avvenuti sugli spalti (clicca qui per leggere la cronaca della partita).
Andrea Cavanini
Nella sponda sangiorgese arriva puntuale la risposta di un furioso Andrea Cavanini, leader massimo degli Ultras Psg, che, oltre a fare eco ai concetti espressi da Tomba, rettifica e sottolinea: «A nome del gruppo ci dissociamo dalle parole mostruose che sono venute fuori dalla bocca di un imbecille presente in tribuna, perché – specifica Cavanini – è di un solo individuo che si parla. Questa persona non fa parte del gruppo Ultras, ma frequenta lo stadio e di solito critica aspramente la squadra: questa volta, però, è andato oltre, passando il segno e toccando un tema delicato che con il calcio c’entra ben poco. Quello che è successo è una schifezza, per me colpire le vittime del sisma è come ferire un bambino. Il nostro gruppo si è sempre mosso in favore della gente colpita dal sisma con azioni di solidarietà, attraverso striscioni e raccolte fondi (nel recente passato, sotto la gestione Frontoni, il ricavato di una gara di Coppa Marche della Sangiorgese Calcio è stato devoluto in beneficenza ai terremotati, ndr). Pertanto individui come quello di ieri non rappresentano nella maniera più assoluta la nostra tifoseria».
«Al momento dell’accaduto – spiega Cavanini –, io non ero presente perché dopo essere andato allo stadio per assistere alla partita, mi è sopraggiunto un impegno e sono dovuto uscire, tornando al Comunale solamente a venti minuti dal termine dell’incontro. Tuttavia mi è stato riferito subito quanto successo e sono venuto a conoscenza che già alcune persone del nostro gruppo si erano scagliate contro l’artefice di quell’orribile gesto. Io mi auguro che adesso, col senno del poi, questa persona si faccia un esame di coscienza e si assuma le proprie responsabilità per ciò che ha fatto e detto».
Un altro recente striscione esposto del gruppo Ultras che recita: “Vicini ai nostri fratelli colpiti dal sisma”
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