Dal ‘Guernica’ al ruolo dell’Europa,
Baron Crespo tra i ragazzi del ‘Carducci-Galilei’

FERMO - Enrique Baron Crespo è stato presidente del Parlamento europeo. Incontro svolto nell’ambito della mostra Gernika, fino al 4 maggio al Duomo

di Alessandro Giacopetti

L’occasione avuta questa mattina da alcuni studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale per Geometri ‘Carducci-Galilei’ di Fermo non è di quelle frequenti. Non capita tutti i giorni, infatti, di avere un politico internazionale, che è stato anche presidente del Parlamento europeo, pronto a relazionare sulla situazione attuale dell’Unione europea e disponibile a rispondere alle domande dei presenti.

Alle 11 di questa mattina, infatti, una platea di studenti ha riempito l’aula magna del ‘Carducci-Galilei’ per ascoltare Enrique Baron Crespo, spagnolo, che ha ricoperto il ruolo di presidente dell’assemblea, con sede a Strasburgo, dal 1989 al 1992. Baron Crespo è anche presidente dell’associazione Mus-e Spagna. L’incontro si inserisce, infatti, nell’ambito della mostra intitolata Gernika, allestita dal 29 marzo al 4 maggio presso la cripta del Duomo. Autrice, la spagnola di origine basche, Sofia Gandarias, scomparsa nel 2016 ed ex moglie di Baron Crespo. A portare Gernika nel capoluogo della nostra provincia è stata Mus-e del Fermano. Perciò l’incontro è stato aperto sia da Carlo Pagliacci, a rappresentare la onlus, che da Monica Baldi, curatrice della mostra ed ex deputata al Parlamento europeo. Le opere esposte ricordano il bombardamento dell’aviazione nazista, in appoggio al generale e dittatore Francisco Franco, sulla città basca di Guernica durante la guerra civile spagnola.

Un incontro importante soprattutto in vista delle elezioni europee in calendario domenica 26 maggio. Enrique Baron Crespo è partito descrivendo un progetto: “Quello che Mus-e Spagna sviluppa nella città di Fuenlabrada, vicino Madrid, dove porta laboratori e artisti ad esibirsi”. Baron Crespo è poi passato a ricordare il legame tra la mostra e la Storia contemporanea. “Il pittore spagnolo Picasso ha dipinto il ‘Guernica’, opera esposta al museo Reina Sofia a Madrid, che contiene vari elementi identificativi: un toro, un cavallo che muore, una donna incinta assassinata, così come varie persone attorno a lei. Quell’opera rappresenta l’effetto del bombardamento. Dopo la Seconda Guerra Mondiale viviamo il più lungo periodo di pace che ci sia stato in Europa – ha affermato Baron Crespo – oggi gli europei devono essere capaci di tessere la pace attraverso l’Unione europea. E’ una sfida da portare avanti. Le elezioni saranno un appuntamento importante per la vita democratica”. Poi, rivolgendosi direttamente agli studenti, l’ex presidente dell’assemblea parlamentare europea ha ricordato: “Il progetto Erasmus ha permesso ad oltre 4 milioni di europei di andare a studiare in un altro paese durante l’università. Il progetto Erasmus Plus va oltre il periodo universitario, offrendo opportunità di formazione ai 500 milioni di cittadini europei”.

Tra gli altri spunti offerti agli studenti da Baron Crespo c’è quello legato ad un episodio personale: “Sono stato eletto presidente a fine luglio del 1989. Ero a Roma, a cena a Villa Madama, invitato dall’allora presidente della Repubblica Cossiga e dal presidente del Consiglio Andreotti. Un giornalista mi chiese una dichiarazione sulla caduta del muro di Berlino, avvenuta proprio in quelle ore. Fu così, in quella occasione, che appresi di un fatto che rappresentava la fine della Guerra Fredda e dell’incubo delle armi, anche nucleari, situate nel cuore dell’Europa.

Oggi dobbiamo essere uniti e portare avanti un progetto comunitario”, ha concluso Baron Crespo prima di rispondere ad alcune domande. Gli studenti hanno chiesto all’ex presidente del Parlamento europeo dettagli e delucidazioni sulla sua formazione e carriera lavorativa prima di arrivare alla presidenza, sulla crescita dei partiti sovranisti nei vari Stati della Ue, crescita collegata alla mancanza di una identità e cittadinanza europea, sulla risposta dell’Europa al problema delle migrazioni, passando dal sistema Frontex per arrivare alla politica di cooperazione allo sviluppo nei paesi terzi, come quelli del continente africano.

L’incontro, si diceva, si è svolto nell’ambito della mostra Gernika, la cui inaugurazione avverrà oggi alle 18 al Duomo di Fermo.

 


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